La lista
Chi sono i superlatitanti più ricercati in Italia: i tre nomi dopo gli arresti di Messina Denaro e Bonavota
Cronaca - di Carmine Di Niro
Restano solo tre nominativi, tre volti, nell’elenco dei superlatitanti inseriti nel “programma speciale di ricerca” del gruppo integrato Interforze.
Dopo la clamorosa cattura dopo 33 anni di latitanza di Matteo Messina Denaro, il capomafia di Castelvetrano fermato il 16 gennaio scorso in una clinica privata di Palermo, e quella più recente del “boss bambino” Pasquale Bonavota, il figlio del capo storico dell’omonima cosca di ‘ndrangheta Vincenzo, arrestato il 27 aprile a Genova all’interno della chiesa di San Lorenzo, sono solo tre i superlatitanti ancora nella “lista”.
- Chi è Renato Cinquegranella, il camorrista in fuga da 19 anni: la strage di Poggioreale e la fuga
- Chi è Giovanni Motisi, l’ultimo mafioso super latitante che si è reso invisibile
- Chi è Attilio Cubeddu, il superlatitante dell’Anonima Sequestri ricercato da oltre 20 anni e il dubbio che non sia più vivo
Un elenco che comprende ora Attilio Cubeddu, Giovanni Motisi e Renato Cinquegranella.
Attilio Cubeddu, nato il 2 marzo 1947 ad Arzana, in provincia di Nuoro, è ricercato dal 1997 per non aver fatto rientro, al termine di un permesso, nella Casa Circondariale di Badu è Carros. Lì era ristretto per sequestro di persona, omicidio e lesioni gravissime. Dall’anno seguente sono state diramate le ricerche in campo internazionale, per arresto ai fini estradizionali. Cubeddu ha fatto parte dell’Anonima sequestri: arrestato nell’aprile del 1984 a Riccione, fu condannato a 30 anni di carcere per i sequestri Rangoni Machiavelli e Bauer in Emilia-Romagna, messi a segno entrambi nel 1983, e al sequestro Peruzzi, messo a segno in Toscana nel 1981.
Giovanni Motisi, nato il primo gennaio 1959 a Palermo, è ricercato dal 1998 per omicidi, dal 2001 per associazione di tipo mafioso ed altro, dal 2002 per strage ed altro. Noto anche con lo pseudonimo di ‘U Pacchiuni (il grasso), deve scontare la pena dell’ergastolo per l’omicidio del commissario Giuseppe Montana, ucciso il 28 luglio 1985. Il 10 dicembre 1999 sono state diramate le ricerche in campo internazionale, per arresto ai fini estradizionali.
Renato Cinquegranella, nato il 15 maggio 1949 a Napoli, è ricercato dal 2002 per associazione per delinquere di tipo mafioso, concorso in omicidio, detenzione e porto illegale di armi, estorsione ed altro. Dal 2018 sono state diramate le ricerche in campo internazionale, per arresto ai fini estradizionali. Negli anni ’80 era legato alla alla Nuova Famiglia e secondo gli inquirenti, sarebbe coinvolto nell’omicidio di Giacomo Frattini, detto “Bambulella”, giovane affiliato della Nuova Camorra Organizzata di Raffaele Cutolo. Frattini fu torturato, ucciso e fatto a pezzi, il 21 gennaio 1982, per vendicare l’omicidio in carcere di un fedelissimo dell’allora boss di Secondigliano, Aniello La Monica.