La teoria razzista
Cos’è la “sostituzione etnica”, da dove nasce la teoria del complotto cara all’estrema destra
Politica - di Carmine Di Niro
Citata dal ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida dal palco del congresso Cisal (la Confederazione italiana sindacati autonomi lavoratori), ma già in passato al centro di diversi discorsi del leader della Lega Matteo Salvini e della stessa presidente del Consiglio Giorgia Meloni, la teoria della “sostituzione etnica” è stato una dei tanti scivoloni verbali dell’esecutivo nei suoi primi mesi di vita.
Quella della sostituzione etnica è una teoria del complotto cara al mondo dell’estrema destra razzista, secondo cui vi sarebbe una cospirazione globale per sostituire i bianchi con persone di altre etnie.
“Non possiamo arrenderci all’idea della sostituzione etnica… l’idea della sostituzione etnica… eh gli italiani fanno meno figli e li sostituiamo con qualcun altro: non è quella la strada”, erano state le parole del ministro, tra l’altro cognato della premier Meloni.
Definita anche “teoria della grande sostituzione”, quella della presunta sostituzione etnica si è diffusa negli ambienti politici dell’estrema destra solo recentemente: a parlarne, a livello internazionale, sono stati in più occasioni l’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump, il primo ministro ungherese Viktor Orbán, oltre all’ex candidato presidenziale francese Éric Zemmour.
Che sia un mito neonazista e caro ai suprematisti bianchi non lo dice la sinistra, bensì lo stesso governo italiano. A spiegarlo è una scheda presente nella sezione del Coordinatore nazionale per la lotta contro l’antisemitismo, il prefetto Giuseppe Pecoraro, nominato lo scorso gennaio proprio dalla premier Giorgia Meloni.
Fonte della definizione è l’Osservatorio Antisemitismo Fondazione Cdec. Non è un caso: alla base di questa teoria del complotto ci sono evidenti pregiudizi antisemiti, dietro la “grande sostituzioni” ci sarebbero infatti gruppi di potere ebraici che vorrebbero sostituire la popolazione bianca e l’identità stessa “occidentale”.
Tornano alla definizione che il governo fornisce delle parole pronunciate da Lollobrigida, ecco cosa si legge: “La teoria della sostituzione è un mito neonazista secondo il quale i bianchi vengono sostituiti dai non bianchi. Spesso, come tante teorie cospirative, in ultima analisi gli ebrei vengono indicati come i veri colpevoli. Oggi la grande sostituzione è un mito della cospirazione di estrema destra, diffuso in Europa negli ultimi anni, composto da due fattori. Il primo sostiene che l’identità occidentale sia sotto assedio da parte di massicce ondate d’immigrazione da paesi non europei, portando ad una sostituzione degli europei bianchi sul piano demografico. Il secondo afferma che questa sostituzione sia stata orchestrata da un misterioso gruppo come parte di un loro grande piano per dominare il mondo – cosa che faranno creando una società totalmente omogenea sul piano razziale. Questo gruppo viene spesso identificato con gli ebrei/sionisti”.
Una teoria del complotto che nel corso degli anni è stata la “base ideologica” per alcune delle più gravi stragi e attentati di matrice razzista nel mondo: tra gli esempi più eclatanti la strage di Oslo e e Utøya in Norvegia nel 2011, l’attentato alla sinagoga di Pittsburgh negli Stati Uniti del 2018, l’attentato di Christchurch in Nuova Zelanda del 2019, e quello a Buffalo negli Stati Uniti del maggio 2022.
Quanto alla “paternità” di tale teoria del complotto, uno dei primi scritti in cui vi sono espliciti riferimenti alla sostituzione etnica o grande sostituzione è del senatore Democratico degli Stati Uniti oltre che governatore dello stato del Missouri Theodore Bilbo. Nel libro “Scegliete: Separati o bastardi”, pubblicato nel 1947, sosteneva infatti la superiorità della “razza bianca caucasica”, che reputava in pericolo a causa degli “incroci” con altre “razze”, che avrebbe finito per scomparire ed essere appunto “sostituita” col passare del tempo.
Ma sono tre i libri “ fondamentali” per la diffusione della teoria: due sono romanzi, “Il campo dei santi” scritto dal francese Jean Raspail nel 1973 e “The Turner Diaries” dell’americano William Luther Pierce, del 1978; il terzo è invece a firma dell’accademico francese Renaud Camus, con un libro del 2011 intitolato “Le grand remplacement: Introduction au remplacisme global” (La grande sostituzione: introduzione al rimpiazzo globale). Fu quest’ultimo libro a dare per primo il nome alla teoria complottista come oggi è conosciuta.
Camus, con tesi senza alcuna base scientifica, evidenzia come nel Paese la popolazione “indigena” francese sarebbe ormai stata sostituita dalle persone immigrate dalle ex colonie, paragonando quest’ultimi a “colonizzatori” e paragonando il mescolamento di etnie e culture avvenuto in Francia al genocidio degli ebrei compiuto dai nazisti.