Oltre 700mila copie vendute
Chi è Erin Doom, la misteriosa scrittrice da record rivela la sua identità
Cultura - di Antonio Lamorte
Di Erin Doom si sapeva soltanto che si chiamava Matilde. E niente più. Con quel nome comunicava con i suoi lettori sui social, è l’Elena Ferrante dei giovani e delle piattaforme online di pubblicazione. Un vero e proprio fenomeno editoriale con oltre 700mila copie vendute. Alla vigilia dell’uscita del suo nuovo e ultimo romanzo, il terzo, Stigma, da domani nelle librerie, Erin Doom ha rivelato la sua identità: è stata ospite di Fabio Fazio a Che tempo che fa e ha rilasciato un’intervista a Il Corriere della Sera. Da questo momento in poi comincerà anche a incontrare i suoi lettori.
“Sono sempre stata una persona molto molto molto introversa, riservata, schiva. Quando ho iniziato questo percorso ho scelto uno pseudonimo, l’anonimato, che si confacesse alla mia indole. È stato un compromesso. Sentivo però di star perdendo qualcosa, come il rapporto con i lettori”, ha detto nell’intervista in televisione. È emiliana, ha meno di trent’anni, è nata il 16 maggio – proprio nel giorno dell’uscita di Stigma. Fabbricante di lacrime ha venduto oltre 500mila copie. Nel modo in cui cade la neve 200mila copie. Entrambi i romanzi erano stati pubblicati in self-publishing e dopo sono stati editi da Magazzini Salani.
Erin Doom è esplosa grazie al BookTok, il passaparola sui social. I suoi lettori sono giovanissimi e giovani, principalmente tra i 12 e i 25 anni, soprattutto lettrici. Alle presentazioni firmava le copie in uno sgabuzzino. Anche il suo ultimo romanzo sarà un romance. In vista dell’uscita con tutti i lettori indosserà un braccialetto o un elastico di colore viola al polso. Prima di ieri erano soltanto in sette a conoscere l’identità di Erin Doom, tra familiari e amici. Matilde ha cominciato a scrivere quando era all’università, studiava Giurisprudenza. Ai genitori ha rivelato il suo segreto dopo la pubblicazione del primo libro con Salani.
“Sono rimasta fuori dal mio stesso evento al Salone del Libro di Torino. Ero con due mie colleghe scrittrici. Era un incontro sul fenomeno del BookTok e sul caso di Erin Doom. Io avevo scritto una lettera apposta che il mio caporedattore avrebbe letto”. Non c’era posto e la sicurezza non l’ha lasciata entrare. A Che tempo che fa ha raccontato della scelta del suo pseudonimo: “Erin è un nome di origine irlandese che è collegato a concetti come natura, libertà, spazi aperti, valori per me molto importanti. Di Doom mi piaceva l’ambivalenza perché in inglese significa sia destino che condanna”. A partire dal primo romanzo il regista Alessandro Genovesi sta girando un film. Erin Doom-Matilde si è recata sul set e si è presentata come stagista dell’ufficio marketing della casa editrice.