Tante battaglie che verranno decise solo al secondo turno, i ballottaggi previsti domenica 28 e lunedì 29 maggio, con una conferma importante per il centrosinistra a Brescia e il ritorno a destra di Latina. È l’esito del turno di elezioni amministrative che si sono tenute tra domenica e lunedì in 595 comuni italiani, tra cui 12 capoluoghi di provincia e un capoluogo di regione, Ancona.
Un appuntamento chiave per capire la tenuta della destra di governo e della premier Giorgia Meloni, ma anche se la linea tenuta fino ad oggi dalla nuova segreteria del Partito Democratico Elly Schlein sarà premiata anche a livello locale, dove comunque ad influenzare l’elettorato sono anche e soprattutto dinamiche cittadine.
Quanto agli elettori, l’affluenza definitiva è di pochi decimali superiore al 59 per cento, in calo del 2% rispetto al precedente turno elettorale.
A Brescia la candidata del centrosinistra Laura Castelletti, vice uscente del sindaco Emilio Del Bono, eletto in Regione Lombardia con un record di preferenze, ha infatti superato lo sfidante, il leghista ex assessore all’Agricoltura nella giunta regionale Fabio Rolfi, già al primo turno. “La città – ha commentato Castelletti a ‘Teletutto’- ha detto chiaramente qual è la direzione da prendere, la vittoria al primo turno è figlia del buon governo di questi 10 anni“.
Latina invece torna a destra dopo la doppia esperienza da sindaco di Damiano Coletta, decaduto lo scorso settembre dopo che tutti i consiglieri di centrodestra avevano presentato le dimissioni. Nella città laziale è in ampio vantaggio il candidato del centrodestra unito, Matilde Celentano: Coletta, sostenuto da Partito Democratico e 5 Stelle, si è già congratulato con l’avversaria per la vittoria.
Altro capoluogo già assegnato è Imperia, dove si riconferma il sindaco uscente ed ex ministro Claudio Scajola, che vince facilmente contro Ivan Bracco, candidato del centrosinistra noto soprattutto per le sue inchieste da vice commissario di polizia proprio su Scajola, e il civico Enrico Lauretti.
Si andrà al ballottaggio nell’unico capoluogo di Regione, Ancona. Il candidato del centrodestra Daniele Silvetti è al 45 per cento seguito da Ida Simonella, assessora uscente della giunta di centrosinistra, che ha raccolto il 40 per cento.
Molto attesi erano i risultati nei tre capoluoghi toscani al voto, Siena, Massa e Pisa, tre città dove nel 2018 il centrosinistra era stato sconfitto subendo un tracollo clamoroso nella “sua” Regione “rossa”.
A Massa, unica città in cui la destra di governo andava divisa, si profila il ballottaggio tra il sindaco uscente Francesco Persiani, sostenuto da Lega, Forza Italia e liste civiche, e il candidato dei Dem e di Verdi-Sinistra Enzo Ricci. Fuori dai giochi Marco Guidi, candidato di Fratelli d’Italia e Nuovo Psi.
A Pisa invece il sindaco di centrodestra Michele Conti si gioca la rielezione al primo turno per poche centinaia di voti, con circa 10 punti di vantaggio su Paolo Martinelli del centrosinistra: una sua vittoria nella città della ‘Torre pendente’ sarebbe un colpo importante per la coalizione. Siena, dove la destra era incappata in qualche difficoltà nella scelta del candidato trovando in extremis la quadra attorno a Nicoletta Fabio, si andrà verosimilmente al ballottaggio: in testa col 40% dei voti c’è Anna Ferretti del Partito Democratico, ma con ancora poche sezioni scrutinate.
A Vicenza il sindaco uscente e candidato della destra, Francesco Rucco, è in svantaggio e sarà costretto al ballottaggio contro Giacomo Possamai, sostenuto soprattutto da Partito Democratico, Azione e Italia Viva. Ruocco paga in particolare la candidatura di due ex assessori della sua giunta, seppur come indipendenti, Claudio Cicero e Lucio Zoppello.
A Teramo vince il centrosinistra al primo turno con Gianguido D’Alberto, sindaco uscente che cinque anni fa aveva vinto il ballottaggio riuscendo a riportare il centrosinistra al governo in città dopo quasi vent’anni di centrodestra. “Una vittoria costruita giorno per giorno, amministrando bene. Abbiamo proiettato Teramo nel futuro”, ha commentato subito dopo il voto D’Alberto, che ha vinto contro il candidato del centrodestra Carlo Antonetti.
A Terni sarà derby a destra al ballottaggio. Il secondo turno vedrà da una parte Orlando Masselli, sostenuto dalla destra di governo, e dall’altra l’imprenditore e fondatore dell’università telematica Unicusano Stefano Bandecchi: fuori dai giochi il Partito Democratico che aveva proposto Jose Maria Kenny, così come i 5 Stelle che avevano puntato su Claudio Fiorelli.
A Brindisi l’esito più probabile appare quello del ballottaggio tra Pino Marchionna e Roberto Fusco: il primo, già sindaco negli anni Novanta, dopo estenuanti trattative è stato scelto dalla destra come suo candidato; il secondo è invece consigliere comunale uscente del M5S, appoggiato anche dal Partito Democratico. Fuori dai giochi il sindaco uscente Riccardo Rossi, sostenuto solo da Alleanza Verdi-Sinistra dopo la crisi con i Dem, che erano usciti dalla sua giunta lo scorso aprile.
A Sondrio va verso la riconferma al primo turno il sindaco di centrodestra Marco Scaramellini. Contro di lui erano schierati da una parte il centrosinistra a sostegno di Simone Del Curto e la lista Moratti per Luca Zambon.
A Treviso è netta l’affermazione di Mario Conte, già sindaco uscente che cinque anni fa si impose al primo turno. L’opposizione paga anche l’esser andata divisa alle urne: il centrosinistra aveva scelto Giorgio De Nardi appoggiato da PD, Europa Verde e varie liste civiche. Azione e Italia Viva si presentavano assieme appoggiando Nicolò Rocco, mentre i 5 Stelle assieme a Unione Popolare sostenevano Maurizio Mestriner.
“Saranno almeno 7 le città al ballottaggio e questo cambierà il segno. Noi partivamo da una condizione di svantaggio della destra ora andiamo verso una contesa paritaria e io sono fiducioso che si possa conquistare un risultato positivo non solo su riconferme come ad Ancona, ma anche sulla conquista ci città come in Toscana a Vicenza”, è stato il commento dopo i primi dati di Davide Baruffi, responsabile Enti locali del Pd, a Metropolis web talk del gruppo Gedi.