L'incarico
Luigi Di Maio è ufficialmente inviato speciale nel Golfo Persico dell’Ue
News - di Antonio Lamorte
Luigi Di Maio è ufficialmente inviato speciale dell’Unione Europea nel Golfo Persico. È arrivato oggi il via libera, con il voto senza alcuna discussione all’apertura del Consiglio Affari Sport a Bruxelles, nell’ultimo passaggio della procedura di nomina dell’ex ministro degli Esteri italiano proposto al ruolo dall’Alto Rappresentante Ue per la Politica Estera Josep Borrell. Di Maio entrerà in carica il prossimo 1 giugno, dovrebbe guadagnare 13mila euro al mese netti oltre alle spese per lo staff e il rimborso spese.
L’ex leader del Movimento 5 Stelle ha 36 anni. Diplomato al liceo classico, ha studiato Giurisprudenza, non ha mai conseguito la laurea. È stato il più giovane vicepresidente della camera, vice primo ministro e ministro del Lavoro nel governo Conte 1, degli Esteri nel governo Conte 2 e nel governo Draghi. Dopo lo strappo con i grillini nell’estate scorsa, il flop alle elezioni con Impegno Civico che aveva racimolato appena lo 0,6% alle politiche dello scorso settembre. Di Maio non era stato rieletto in Parlamento.
Sarà rappresentante speciale per quella regione dell’oceano Indiano su cui si affacciano Paesi come Qatar, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti e Iran. Promuoverà gli interessi e le relazioni europei in quella regione del mondo, nel caso specifico si dovrebbe interessare in particolare del dossier energetico e di sicurezza. La figura ricalca quella di un sottosegretario di un ministro degli Esteri delegato in una precisa area del mondo. Le possibilità di Di Maio erano aumentate dopo l’esplosione del Qatargate: l’altro nome che circolava era quello dell’ex commissario europeo agli Affari interni Dimitris Avramopoulos, che appariva era nel consiglio di amministrazione dell’ong “Fight Impunity” di una delle figure coinvolte nelle presunte corruzioni del Qatar nel Parlamento Europeo, l’italiano Antonio Panzeri.
Borrell lo aveva proposto lo scorso 21 aprile “dopo un’attenta riflessione” perché l’ex ministro “ha il profilo politico e il livello internazionale necessari per questo ruolo. I suoi diffusi contatti con i paesi del Golfo gli permetteranno di relazionarsi con gli attori più rilevanti al giusto livello”. E si era scatenata una vera e propria polemica politica. Il governo di centrodestra aveva preso le distanze dalla nomina. “Si era candidato prima che ci fosse questo governo, ho sempre detto a Borrell che non è il nostro candidato. È una libera scelta dell’alto rappresentante, ed è nelle sue facoltà”, aveva commentato il ministro degli Esteri Antonio Tajani. Più dure le reazioni di Lega – che pure ha governato con Di Maio nel governo Conte 1 – e Fratelli d’Italia.
A far discutere erano i pregressi con alcuni Paesi della regione di Di Maio: in particolare lo stop all’invio di armi per gli Emirati Arabi e l’Arabia Saudita del gennaio 2021, comunicata dall’allora ministro degli Esteri del governo Conte 2 con un tweet, che scatenò tensioni con Abu Dhabi che chiuse la base italiana all’aeroporto di al Minhad. E non era mancato chi aveva ricordato alcune gaffes dell’ex grillino: la visita ai Gilet Gialli in Francia, Pinochet dittatore del Venezuela, Xi Jinping che divenne il Presidente Ping, Michael Bolton invece di John Bolton consigliere per la sicurezza degli Stati Uniti.
Di Maio comunque risultava già lo scorso autunno come numero uno della short list. A difendere Di Maio più di tutti Pier Ferdinando Casini: “La scelta di un italiano – aveva commentato a Il Corriere della Sera – dovrebbe essere motivo di soddisfazione per tutti e le nostre beghe non dovrebbero essere esportate. Vale per la destra come per la sinistra che, per esempio, sbaglia quando utilizza il parlamento europeo per criticare il governo italiano. Io mi sono rallegrato, a suo tempo, per la scelta di Tajani come vicepresidente della Commissione così come recentemente per la nomina di Gentiloni a commissario economico. Perché non dovrei congratularmi per la nomina di Di Maio?”.