La comunità
La storia della Ballroom Culture: dal Voguing al Noguing alle critiche a Elodie
Cultura - di Antonio Lamorte
Il live al Forum di Assago a Milano di Elodie è stato un vero e proprio successo. Coreografie, scenografie, ospiti: e la performance e la presenza scenica della cantante romana hanno conquistato pubblico e critica. E però, una polemica era inevitabile, anche solo una non poteva mancare. La comunità Ballroom italiana ha lamentato come l’artista abbia utilizzato “coreografie di noguing da parte di persone esterne alla scena”. Insomma quasi un’accusa di appropriazione indebita di una specifica cultura che dalla sua formazione negli scantinati degli Stati Uniti è andata ben oltre il solo spettacolo.
La comunità Ballroom anche detta Ball Culture, o House System, o Ballroom Community è nata alla fine degli anni Sessanta nel quartiere di Harlem a New York. È formata dai membri raggruppati in famiglie dette house che si sfidano in competizioni dette ball (balli o funzioni) suddivise in categorie. Le house si strutturavano come una famiglia, con “madre” e “padre” e “figli”. Le ball si dividono in divisioni di genere – per esempio: per transessuali, lesbiche, uomini eterosessuali, donne cissessuali e via dicendo – e in categorie specifiche: sfilate nella Runway, di abbigliamento nella fashion, performance di voguing e altre ancora, anche queste sempre in aggiornamento.
Le ball sono ospitate da una house, un MC commenta la gara, suona una musica in sottofondo e si articolano con un tema da seguire attraverso l’uso di accessori, abbigliamento e trucco. La prima competizione ufficiale si tenne nel 1964. Il Voguing si dice sia nato nelle prigioni di New York, si basa sul concetto di no-touching. “Alcune leggende – si legge su Vice Italia – narrano che la nascita di questo stile di danza sia avvenuta all’interno delle prigioni di New York. I gay, per divertire e intrattenere i propri vicini di cella e risparmiarsi le loro angherie, imitavano, con pose angolari, ammiccanti e seducenti, le copertine del giornale Vogue”. Si è evoluto anche questo in diversi stili dall’Old Way al New Way al Vogue Femme. Lo stile è diventato noto in tutto il mondo anche grazie a Madonna e alla sua Vogue.
Il film manifesto della Ball Culture è Paris is Burning, parte della LGBTQIA+ tende però a identificarsi con How Do I Look. La Ball Culture è diventato un ambiente di riferimento per la comunità LGBT. A partecipare erano gay, gay afroamericani, ispanici, donne transgender, drag. La comunità ha rappresentato uno spazio sicuro e libero per persone marginalizzate nella società che in quel contesto non dovevano più nascondere la propria sessualità e la propria creatività. I primi ball si tenevano infatti negli scantinati di Harlem. È per questo ruolo che la Ball Culture rivendica anche principi politici.
Si parla di Noguing quando si vuole descrivere persone che fanno Voguing in modo scorretto senza conoscere la Ballroom Culture. Elodie è stata criticata per aver introdotto nel suo spettacolo passi di Voguing senza coinvolgere persone della scena. “La sensibilità ed il rispetto esistono, c’è un modo corretto di fare le cose”. Il comunicato riportava gli esempi della rappresentante del Belgio all’ultimo Eurovision Gustaph e di Beyoncé a Stoccolma che avevano coinvolto membri della comunità. “Vogliamo assicurarci che errori simili non capitino mai più”.
La cantante alla fine si è scusata. L’ha fatto sapere La B. Fujiko, madre della House of Ninja e fondatrice del progetto Bballroom. “Volevo dirvi che oggi ho parlato con Elodie e Gabriele (Esposito, suo coreografo, ndr). Hanno compreso le nostre ragioni e le problematiche che hanno fatto scaturire questa nostra reazione. Hanno ammesso che c’è stata superficialità nella messa in scena e poca attenzione al mondo ballroom. Vogliono rimediare e sicuramente per le prossime date verranno fatti dei cambiamenti e portate persone ballroom sul palco“. L’ufficio stampa di Elodie ha confermato.