Verso il ballottaggio

Intervista a Giacomo Possamai, candidato sindaco di Vicenza: “Vogliamo vincere da soli, senza aiuti da Roma”

Interviste - di Angela Nocioni

18 Maggio 2023 alle 18:01

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Intervista a Giacomo Possamai, candidato sindaco di Vicenza: “Vogliamo vincere da soli, senza aiuti da Roma”

Fa sorprese lo Zaiastan. Il Veneto delle percentuali bulgare che hanno incoronato governatore Zaia alle ultime regionali cova novità politiche. Nella bianca Vicenza – con una massa di voti cattolici che in transito da uno schieramento all’altro – il trentatreenne Giacomo Possamai, piddino, allievo di Enrico Letta, è l’imprevisto su cui rischia di inciampare al ballottaggio il sindaco uscente, Francesco Rucco, fermo mille voti sotto di lui nonostantemezzo governo sia sfilato in città a suo sostegno a ridosso del primo turno. A Vicenza le destre hanno preso il 44 per cento alle politiche a settembre.
In un solo giorno alla vigilia del voto sono accorsi a supporto del sindaco prima Matteo Salvini, poi Flavio Tosi, poi Luca Zaia, poi Giovanni Donzelli (il deputato meloniano della sceneggiata sui documenti riservati sventolati in Aula). E poi via con i ministri, uno per uno venuti a dire “Vota Rucco”. Possamai no, i leader nazionali in visita non li ha voluti. E ha chiesto esplicitamente la cortesia che non si facciano vedere prima del secondo.

Perché non vuole i leader a Vicenza?
Perché abbiamo fatto una campagna parlando davvero alla città e quindi preferiamo non invitare leader nazionali. Dall’altra parte c’era la passerella dei ministri e dirigenti vari: Salvini, Urso, Giorgetti, Bernini. Preferisco parlare delle cose concrete che vogliamo fare qui. Al massimo, da fuori, massimo abbiamo invitato qualche sindaco. Sono venuti i sindaci di Padova, di Verona, di Mantova, di Milano, di Firenze. Poi…

Poi?
Poi gli elettori devono scegliere tra me e Rucco. Non sarà Salvini che dovrà fare il sindaco, se dovesse vincere Rucco.

Quindi siccome se vincesse lei non sarà Elly Schlein a dover governare Vicenza, preferisce che non si faccia vedere…
Non è in riferimento ai singoli leader che l’abbiamo deciso, noi abbiamo costruito un progetto sulla città e lo dobbiamo illustrare noi di Vicenza, non deve venire qualcuno da Roma a spiegarlo. In coerenza con la scelta che abbiamo fatto al primo turno noi vogliamo tenere la campagna elettorale da qui al ballottaggio molto sul locale in questa città che è molto cambiata. Girando i quartieri e le periferie si vede con chiarezza. C’è uno sfarinamento, un indebolimento delle reti sociali. Avrà contato anche l’isolamento per il Covid ma io ho notato una difficoltà nel ritrovarsi delle persone. Si vede ai centri anziani, si vede alle feste di quartiere. E si vede in giro un certo degrado. I quartieri sono sempre meno curati, questo ha fatto sì che si sia allargato sempre di più il divario sociale anche qui, a Vicenza, città nella quale storicamente si vive bene.

La destra di governo ha paura che a lei riesca recuperare una città che ormai considera un suo territorio, temono di perdere roccaforti come gli è successo a Udine ad aprile e a Verona nelle elezioni di giugno. Conta di riproporre il miracolo riuscito a Damiano Tommasi a Verona?
Ci provo. Da una prima analisi della mappatura del voto abbiamo notato uno scenario molto diverso da quello delle politiche. Prendiamo voti in modo sostanzialmente uniforme in tutti quartieri. Non c’è la classica scissione tra centro storico e quartieri e periferie. Del resto c’è un po’ un elemento da laboratorio politico vicentino visto che la nostra compagine ha una forte componente di trasversalità tra le sue liste civiche. Dalle prime osservazioni sembra che hanno votato per me molti giovani, molti alle loro prime elezioni.

La campagna porta a porta con chi l’ha fatta?
C’erano oltre 180 candidati consiglieri e altrettanti attivisti. Più o meno di tutte le età. Lo staff elettorale è composto da professionisti e da volontari. Tutti molto giovani. (Il coordinatore della campagna, Matteo Bellomo, che è il più vecchio di tutti, ha 45 anni n.d.r.) La chiusura della campagna del primo turno l’abbiamo fatta con una camminata di venti chilometri, nonostante la pioggia, attraverso tutti quartieri. APezzo per pezzo, si aggiungevano cittadini.

18 Maggio 2023

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