"Terremoto politico"
Grecia alla destra, vittoria schiacciante di Mitsotakis: al secondo turno per la maggioranza
Esteri - di Redazione Web
Quel video dei migranti presi, caricati su un van a Lesbo, portati su un gommone e lasciati al largo del Mediterraneo non ha sortito alcun effetto. Il principale partito di centrodestra greco, Nea Demokratia, guidato dal primo ministro uscente Kyriakos Mitsotakis, ha oggenuto circa il 40% dei voti alle elezioni parlamentari che si sono tenute ieri. Doppiato Syriza, il principale partito di sinistra, guidato da Alexis Tsipras, ex primo ministro tra il 2015 e il 2019. Salvo clamorose sorprese nello spoglio, si dovrà tornare al voto a giugno.
Perché nessun partito o nessuna coalizione di partiti ha ottenuto la maggioranza in parlamento. La legge elettorale in questo caso prevede un secondo turno di votazioni. Secondo il quotidiano greco Kathimerini si potrebbe tenere domenica 25 giugno. Lo spoglio ieri è cominciato alle 19:00, subito dopo la chiusura dei seggi. Ieri si è votato per la prima volta con una nuova legge elettorale che al primo turno prevede un proporzionale semplice. Con il 46% dei voti un partito può ottenere la maggioranza da solo. Al secondo turno il premio di maggioranza sarà reintrodotto.
Al governo di destra basterà il 37% dei voti per governare con la maggioranza assoluta. Dopo Syriza e Nea Demokratia si è piazzato terzo alle urne il PASOK, altro partito di centrosinistra, con il 12 per cento dei voti. I risultati definitivi arriveranno oggi. Schiacciante la vittoria di Mitsotakis. Il primo ministro l’ha definita “un terremoto politico”. Appartiere a una famiglia di armatori, tra le più potenti della Grecia. Ha studiato ad Harvard ed è stato consulente di McKinsey.
Durante il suo mandato ha fatto crescere l’economia del Paese ma anche attuato una riforma del lavoro molto criticata. Anche più discusse le sue politiche sulla libertà di stampa e sull’accoglienza dei migranti. Aveva fatto il giro del mondo il video diffuso dal New York Times che mostrava i respingimenti illegali messi in atto da Atene. “La speranza ha vinto sul pessimismo e l’unità sulla divisione. Sono orgoglioso, sono anche commosso, perché sento molto pesante la responsabilità che mi carica sulle spalle una percentuale così impressionante. Prometto di lavorare ancora più duramente per onorare la vostra fiducia”, ha dichiarato Mitsotakis convinto di voler rinunciare a un mandato esplorativo per ripresentarsi al voto il 25 giugno, con un sistema elettorale che gli può garantire una più sicura maggioranza.
Tsipras invece perso le elezioni per la quarta volta. Ha perso circa un terzo dei voti ottenuti nel 2019. Sconfitta anche per l’ex ministro delle Finanze, Yanis Varoufakis, il cui partito di sinistra anti-austerità MeRA25 non arriva in Parlamento. La sinistra si è presentata al voto divisa e frammentata. Un altro assist a Mitsotakis. Quello di ieri è stato il primo voto della Grecia fuori dalla stretta supervisione da parte di istituti di credito internazionali che avevano fornito fondi di salvataggio durante la quasi decennale crisi finanziaria del Paese.