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Elezioni in Turchia, il terzo incomodo Ogan con Erdogan al ballottaggio: ma i suoi alleati puntano su Kiliçdaroglu

Elezioni in Turchia, il terzo incomodo Ogan con Erdogan al ballottaggio: ma i suoi alleati puntano su Kiliçdaroglu

Recep Tayyip Erdogan è sempre più favorito per il ballottaggio delle elezioni presidenziali in Turchia, il secondo turno previsto il 28 maggio prossimo. Il “Sultano” ha infatti strappato il sostegno di Sinan Ogan, il candidato ultranazionalista di destra che al primo turno era arrivato terzo col 5 per cento dei voti, dietro appunto al presidente uscente Erdogan, che aveva sfiorato il 50% necessario per vincere senza ricorrere al ballottaggio, e Kemal Kiliçdaroglu, alla guida di un blocco di sei partiti di opposizione, fermatosi al 44,9 per cento.

Il ruolo di Ogan sarà fondamentale al ballottaggio: il 55enne ex accademico è un falco anti immigrazione e aveva incentrato la sua campagna elettorale sulla promessa di rispedire in Siria i circa 4 milioni di profughi, ma anche contro la minoranza curda.

Nell’annunciare il suo sostegno a Erdogan e all’Alleanza Popolare, il gruppo di partiti guidati nazionalisti e islamisti che appoggiano il presidente uscente, Ogan ha spiegato che la scelta è stata dettata anche dall’ottenimento da parte di Erdogan della maggioranza in Parlamento in occasione delle presidenziali del 14 maggio: “È importante che il neoeletto presidente abbia la maggioranza in parlamento. L’alleanza di Kiliçdaroglu, d’altra parte, non ha ottenuto un successo sufficiente contro l’Alleanza popolare che è stata al potere per 20 anni, e non è riuscita a trasmettere un’idea di futuro convincente”.

In cambio del suo appoggio, ha spiegato Ogan ai media, Erdogan ha promesso una posizione dura contro il PKK, il Partito dei lavoratori del Kurdistan già fortemente contrastato dal regime turco, oltre all’espulsione di milioni di profughi.

Una mossa arrivata un po’ a sorpresa: i due principali partiti nazionalisti di destra che avevano sostenuto l’ex accademico (Il Partito della Giustizia e Zafer) erano orientati a sostenere il leader dell’opposizione Kiliçdaroglu e soltanto pochi giorni fa Erdogan, dopo aver incontrato Ogan, aveva sostenuto pubblicamente che “non si sarebbe piegato alle sue condizioni” per ottenere l’appoggio elettorale al secondo turno.

La scelta di Ogan però non è stata appoggiata da Umit Ozdag, il leader di Zaager che ha sostenuto la candidatura di Ogan: Ozdag si è infatti dissociato dalla sua decisione definendola “una scelta politica personale” dell’ex accademico, che non rappresenta le opinioni del proprio partito.

In questo scenario la speranza di Kiliçdaroglu è che gli elettori che al primo turno aveva posto la loro fiducia in Ogan scelgano al ballottaggio di votare per lui o decidere di non recarsi alle urne.