Il 20 maggio è tornato da un viaggio di affari a Cuba. E’ morto mentre era ancora sull’aereo di ritorno. Quella di Piotr Kucherenko, viceministro della Scienza e dell’Istruzione superiore della Federazione Russa, è l’ennesima morte misteriosa avvenuta in Russia. A generare sospetti il fatto che il viceministro aveva duramente condannato l’invasione russa in Ucraina. Aveva compiuto 46 anni lo scorso 3 maggio, era in salute quando è partito, poi al ritorno i canali ufficiali del ministero hanno annunciato la sua morte con parole secche: “L’aereo è atterrato nella città di Mineralnje Vodij, dove i medici hanno cercato di fornire assistenza, ma non è stato possibile salvare Piotr Aleksandrovich”.
Al giornalista Roman Super, Kucherenko nel 2022 aveva confessato di non poter lasciare il paese perché gli era stato sequestrato il passaporto. Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, il viceministro definiva l’invasione “fascista” e confessava di prendere antidepressivi: “Non riesco a dormire, la Russia è brutalizzata”. Sullo stesso aereo c’erano anche il vicepremier Dmitry Chernyshenko e il vicecapo del dipartimento per l’America Latina del ministero degli Esteri Andrei Guskov.
Si tratta dell’ennesima morte ‘sospetta’ di una persona di alto profilo in Russia che si aggiunge a numerose altre. Sospette perché avvenute in circostanze misteriose e a persone che in qualche modo avevano manifestato dissenso con le scelte di Putin. A febbraio, Marina Yankina, una burocrate militare che criticava il Cremlino per le perdite russe in Ucraina, è morta a San Pietroburgo dopo essere caduta di 16 piani. A dicembre la morte di Pavel Antov, membro del partito Russia Unita di Putin, è stato trovato morto in India due giorni dopo il suo amico Vladimir Bidenov, morto nello stesso albergo.