Commissione Antimafia
Colosimo si difende: “Non sono amica di Ciavardini, con lui solo per il recupero dei detenuti”
News - di Antonio Lamorte
Chiara Colosimo garantisce: nessuna amicizia con Luigi Ciavardini, terrorista nero dei Nar, con cui era stata fotografata. La sua elezione al vertice della Commissione parlamentare antimafia è arrivata ieri, 23 maggio, nella giornata della legalità, a 31 anni dalla strage di Capaci. La sua nomina è stata criticata per diversi motivi e anche dai parenti delle vittime: certo per il rapporto con Ciavardini ma anche per la giovane età, la poca esperienza, i titoli di studio.
Colosimo aveva aderito al movimento di Alleanza Nazionale, Azione Studentesca, quando era al liceo. Diplomata al liceo classico, non ha mai terminato il corso di laurea in Scienze Politiche intrapreso presso la LUISS Guido Carli. Ha frequentato la sede di partito della Garbatella, la stessa frequentata dalla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Classe 1986, è stata segretaria di sezione; a 23 anni presidente regionale del movimento giovanile del Pdl, Giovane Italia; eletta alle regionali del Lazio nel listino che sostiene Renata Polverini nel 2010. Ha aderito a Fratelli d’Italia nel 2012, quando il partito è stato fondato.
È entrata alla Camera alle ultime elezioni. È considerata molto vicina alla premier. Ciavardini è stato condannato per terrorismo, inclusa la strage di Bologna. Colosimo aveva già ricondotto il legame all’associazione “Gruppo Idee”, presieduta dalla moglie di Ciavardini, Germana De Angelis, che si occupa di recupero e reinserimento dei detenuti, quando era consigliera regionale. Ha respinto insomma un’amicizia personale con Ciavardini.
“Polemiche che spero ci si possa lasciare velocemente alle spalle – ha detto al Gr di Radio 1 – Conosco Ciavardini nell’ambito di iniziative volte al reinserimento dei detenuto. Attività svolte nel pieno rispetto del dettato costituzionale. Non intendo per alcun motivo mancare di rispetto ai parenti delle vittime che hanno giustamente tirato conclusioni unicamente su un’immagine. La commissione è la loro casa ed è sempre aperta a loro in qualsiasi momento”.
L’elezione non era stata contestata soltanto dall’opposizione: Partito Democratico, Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi Sinistra non hanno partecipato al voto. Anche alcuni familiari di vittime di mafia – come il fratello di Peppino Impastato, Giovanni, Salvatore Borsellino, fratello di Paolo e i presidenti delle tre associazioni di familiari delle vittime delle stragi di piazza della Loggia, Piazza Fontana e stazione di Bologna – avevano scritto una lettera aperta pubblicata da Il Fatto Quotidiano contro l’indicazione di Colosimo alla guida della Commissione parlamentare antimafia. “Siamo sbigottiti”.
Per Colosimo “la commissione deve tenere conto che la cattura di Matteo Messina Denaro costituisce una grande vittoria per lo Stato, una vittoria che però non vuol dire la fine della Mafia che è quello a cui noi dobbiamo puntare. E per fare questo immaginiamo che sia fondamentale non solo tenere conto di una legislazione ma anche se necessario di dotare la prima linea di questa guerra di strumenti innovativi, sia tecnologici che normativi”.