Intorno alle 23.30 di martedì 23 maggio la tranquilla piazzetta con la gelateria a Sant’Anastasia si è trasformata in un inferno vero e proprio: all’improvviso una pioggia di proiettili ha scatenato il panico tra le persone tranquillamente sedute ai tavolini intenti a mangiare un gelato. E subito è scattata la fuga con scene da far west. Nessuno poteva immaginare che andare a mangiare un gelato potesse comportare un qualche pericolo. Nemmeno la famigliola composta da papà, 43 anni, mamma, 35 anni, figlioletta di 10 anni e il suo fratellino di 6, che si è trovata all’improvviso in un lago di sangue. Ad avere la peggio è stata la bimba, raggiunta da un frammento di proiettile alla testa, tra lo zigomo e la tempia. Mamma e papà sono rimasti feriti lui alla mano, lei all’addome. Il piccolo è rimasto fortunatamente illeso. Una violenza terribile che avrebbe potuto produrre ancora più vittime innocenti: secondo quanto ricostruito dal Corriere della Sera, in quella gelateria era in corso una festa di bambini.
Non è chiaro cosa sia successo precisamente ma le indagini sono andate avanti con rapidità. Gli investigatori sin da subito hanno parlato di “stesa”. Almeno in due, a bordo di uno scooter sono passati davanti alla gelateria due volte, la prima esibendo le armi, una pistola e un’arma lunga, probabilmente un mitra di fabbricazione israeliana, entrambe calibro 9, la seconda sparando verso l’alto. La violenza dei colpi è rimbalzata su muri e oggetti circostanti scatenando quell’inferno di piombo che ha colpito la famigliola. Subito dopo i due si sono dati alla fuga. Immediatamente sul posto sono arrivati i soccorsi che hanno portato la bimba all’Ospedale Pediatrico Santobono in condizioni gravissime. Immediato l’intervento chirurgico per estrarre “il frammento d’ogiva che è stato bloccato dall’osso del cranio” spiegano gli investigatori. L’intervento ha salvato la vita alla piccola che è ancora in rianimazione. Meno gravi le condizioni dei due genitori. Il fratellino è stato intanto affidato alle cure dello zio.
Le indagini sono andate avanti velocemente, a partire dall’analisi delle videocamere di sorveglianza sul posto. Dalle prime ricostruzioni riportate dal Corriere della Sera, nella gelateria ci sarebbe stata una lite tra giovanissimi. Subito dopo due ragazzi si sarebbero allontanati per poi tornare a volto coperto armati a bordo dello scooter. E così hanno scatenato l’inferno. Non è chiaro se ci fosse un bersaglio in particolare. Dopo poche ore gli investigatori sono riusciti a stringere il cerchio intorno a un gruppo di ragazzi. In stato di fermo sono finiti due giovanissimi, un 19enne, che si è costituito spontaneamente dopo che i carabinieri lo avevano cercato in casa senza trovarlo. E un 17enne il cui padre sarebbe stato uccisio in un agguato di camorra. Il 19enne invece sarebbe il figlio di un uomo ritenuto affiliato di un clan operante nella zona di Somma Vesuviana. Intanto arriva straziante il grido di dolore dei familiari della famigliola colpita: “Mia nipote voleva solo mangiare un gelato”, ha detto uno zio al Mattino.