A Livorno
Calcio in faccia all’uomo bloccato a terra, virale il video dell’arresto: “Carabiniere sarà punito”
Cronaca - di Antonio Lamorte
Era lui, lo stesso ragazzo steso a terra e bloccato e arrestato, a richiamare i carabinieri, a far notare loro che “la gente mi guarda, così mi fanno le foto”. E quelle immagini sono diventate appunto virali ad appena un giorno dopo il caso di Milano, della donna trans picchiata mentre era a terra inoffensiva dalle forze dell’ordine. Questa volta a Livorno, dove un giovane è stato fermato, steso e bloccato a terra dai militari. Uno dei due carabinieri che sono intervenuti gli ha tirato un calcio in faccia, nonostante il ragazzo già fosse stato bloccato dal collega.
I fatti risalirebbero a ieri, mercoledì 24 maggio. Il ragazzo bloccato, originario del Nord Africa, avrebbe rubato delle cuffie per il cellulare e del cibo per cani in un centro commerciale. Era stato subito localizzato e intercettato dai carabinieri. Uno dei due lo ha rincorso e acciuffato. Avrebbe colpito uno dei militari e perciò sarebbe stato arrestato con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale oltre che di rapina impropria. Il video ha fatto il giro dei social, è esploso con la condivisione di Welcome to Favelas.
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“Fermo”, gridano i militari al giovane mentre è a terra. Il ragazzo è ammanettato dai due militari. “Mi fa male – grida a un certo punto – mi fa male la gamba”. Il carabiniere che ha sferrato il calcio ripreso nel video girato da uno smartphone sarà subito punito per la sua intemperanza. Lo hanno fatto sapere gli stessi carabinieri interrogati da Lapresse. “Tale condotta non è assolutamente in linea con i valori dell’Arma. Il comportamento del militare verrà giudicato immediatamente con il massimo rigore sotto ogni aspetto, a partire dal trasferimento istantaneo a un incarico non operativo“.
Sul caso è intervenuto anche il Codacons con un esposto alla Procura della Repubblica. “Ancora una volta ci troviamo di fronte ad un episodio vergognoso, del tutto indegno di un paese civile – spiega il presidente Carlo Rienzi – La brutalità con cui il carabiniere ha aggredito il ragazzo rappresenta un pericolo anche sul fronte sociale, perché le immagini che hanno fatto il giro del web rischiano di avere un enorme potere diseducativo, incentivando e spingendo i giovani alla violenza. Abbiamo deciso di presentare un esposto alla Procura di Livorno, chiedendo di indagare per i possibili reati di percosse e lesioni personali, e ovviamente il carabiniere responsabile del gesto dovrà non solo essere sospeso dal servizio, ma licenziato in tronco, avviando le dovute azioni risarcitorie considerati anche i danni di immagine subiti dall’Arma”.
Soltanto ieri a fare il giro di social e media era stato il video ripreso da un palazzo di un intervento in zona Bocconi a Milano, con manganelli e spray da parte di agenti di polizia locali usati nei confronti di una donna, a terra, che in segno di resa aveva anche alzato le braccia. Secondo la ricostruzione del sindacato la donna, una transessuale di origini brasiliane, vagava nei pressi di una scuola con fare molesto e avrebbe reagito all’intervento degli agenti. Dopo aver finto uno svenimento sarebbe fuggita fino al luogo del video. I quattro agenti sono finiti sotto inchiesta per lesioni aggravate dall’abuso della pubblica funzione.
Si trattava di due nuove assunti e due pluridecorati. “Gli agenti non potevano avvicinarla perché sputava sangue. Prima era accondiscendente al fermo, poi quando i vigili hanno abbassato la guardia li ha aggrediti e gli ha sputato addosso, sul viso, saliva con sangue”, ha detto il segretario del sindacato di categoria Sulpl Daniele Vincini. “Non erano colpi tirati per fare male. Erano colpi per ammorbidire” e “per la donna c’è stata prognosi zero. Chi ha avuto problemi fisici, ma soprattutto per il discorso legato agli infortuni biologici perché questo gridava di essere sieropositiva, sono i miei colleghi che dovranno fare tutte le procedure mediche per vedere se hanno contratto una malattia di questa portata. Il problema vero è come avvicinarsi a questo tipo di situazioni“. La Procura intanto ha smentito intanto la versione che aveva parlato di atti osceni da parte della donna nei pressi della scuola.