Le primarie Repubblicane

Ron DeSantis si candida, ufficiale lo scontro contro il ‘mentore’ Trump col sostegno di Elon Musk

Esteri - di Carmine Di Niro

25 Maggio 2023 alle 10:48 - Ultimo agg. 25 Maggio 2023 alle 12:17

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Ron DeSantis si candida, ufficiale lo scontro contro il ‘mentore’ Trump col sostegno di Elon Musk

Mancava solo l’ufficialità, che è arrivata nella notte italiana. Il governatore della Florida Ron DeSantis è in campo per la Primarie del Partito Repubblicano: il ‘delfino’ di Donald Trump è sceso in campo per sfidare il suo mentore e tentare ora l’impresa più complicata, recuperare lo svantaggio nei confronti del tycoon ed ex presidente degli Stati Uniti.

Con lui un alleato che potrebbe essere considerato una sorta di Fox News 2.0, il network di news di Rupert Murdoch per anni ha rilanciato propaganda e bufale dell’ex presidente Trump: parliamo del social network Twitter e del miliardario Elon Musk, che ha affiancato DeSantis nell’evento che ha lanciato la sua candidatura per la leadership del Grand Old Party.

Con una chiacchierata assieme al controverso imprenditore di origini sudafricane, boss di Twitter ma anche di Tesla e SpaceX, DeSantis è ufficialmente sceso in campo per strappare a Trump la guida dei Repubbicani presentandosi come una sorta di versione leggermente più moderata (e soprattutto giovane) del tycoon: su molti temi però la vicinanza tra i due è lampante.

In fondo DeSantis può essere considerato politicamente una “creatura” trumpiana: fu lo stesso presidente nel 2018 ad appoggiarlo per la carica di governatore sfidando l’establishment del Partito Repubblicano, che voleva alla guida della Florida il più moderato Adam Putnam.  Avvocato 44enne, era stato eletto per la prima volta alla Camera degli Stati Uniti nel 2012 ed è stato poi riconfermato governatore in Florida per un secondo mandato a novembre del 2022.

Col tempo però i due sono diventati rivali, tanto che Trump da mesi si diletta nel storpiare il nome del governatore, soprannominandolo “Desanctimonius”, con “sanctimonious” che significa “ipocrita“.

L’ex presidente ha subito colto la palla al balzo per prenderlo in giro nella notte: l’annuncio di DeSantis su Twitter è stato infatti segnato da alcuni problemi tecnici. La presentazione organizzata su Twitter Spacese è stata infatti un fallimento tecnico, col dibattito continuamente spezzato da interferenze, fastidiose interruzioni e imbarazzanti silenzi e partito in ritardo di quasi mezz’ora rispetto all’orario programmato.

Il lancio su Twitter è stato un disastro. L’intera campagna di DeSanctus sarà un disastro”, ha scritto su Truth il grande favorito delle primarie del GOP. Ma anche prima della candidatura Trump aveva iniziato una campagna di denigrazione dell’avversario, evocando anche accuse di pedofilia nei confronti dell’ex pupillo.

DeSantis che sta cercando di ottenere voti proprio nell’elettorato più conservatore, quello caro a Trump: in questo senso vanno lette le battaglie identitarie portate avanti in Florida, dalla legge “Don’t Say Gay” che vieta di nominare l’omosessualità nelle scuole alle restrizioni sull’aborto, fino alla battaglia culturale contro la cosiddetta “ideologia woke” che ha portato ad un clamoroso sconto contro la Disney, mossa che ad oggi si è rivelata un boomerang visto che l’azienda è il maggior datore di lavoro della Florida, Stato nel quale ha un gran numero di parchi tematici, alberghi e resort.

Quanto al video pubblicato su Twitter, in poco più di un minuto DeSantis spiega di correre per la presidenza “per guidare il grande ritorno” degli Stati Uniti. “Il declino è una scelta, il successo si può ottenere e la libertà è qualcosa per cui combattere“, aggiunge DeSantis che parla di un Paese che “sta andando nella direzione sbagliata: dobbiamo scegliere una nuova strada e riportare l’integrità nelle nostre istituzioni”.

Eppure al momento la sua appare come una mission impossible: Trump, nonostante i guai giudiziari che lo stanno perseguitando, è in clamoroso vantaggio nei suoi confronti. Nell’ultimo rilevamento Harvard Caps/Harris è salito a oltre 40 punti di vantaggio, 58% a 16%, nonostante negli ultimi mesi molti finanziatori abbiano abbandonato l’ex presidente preoccupati dalle inchieste giudiziarie a suo carico.

25 Maggio 2023

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