L'editoriale
Una volta c’era Don Milani, ora ci sono Valditara e Crosetto
Editoriali - di Piero Sansonetti
Cent’anni fa nasceva don Lorenzo Milani. È stato uno dei maggiori intellettuali italiani del novecento. Seppe coniugare religione e lotta di classe, ricostruendo il senso e il funzionamento del conflitto sociale. E spostandone il luogo di partenza: dal lavoro alla scuola.
Era un sacerdote, piaceva poco alla Chiesa che era appena uscita dal Concilio Vaticano II ma ancora non ne aveva assorbito lo spirito. Visse alla scuola di Barbiana, sull’Appennino, dove insegnava ai ragazzini, e pensava, produceva politica, filosofia, polemica, grande innovazione. Contestò la scuola di classe e fu il precursore del sessantotto. Contestò il militarismo, la guerra, le armi e lo fece in modo così vigoroso che l’establishment reagì mandandolo a processo. Lo accusavano di vilipendio perché aveva criticato il guerrismo dei cappellani militari e difeso gli obiettori di coscienza.
Fu condannato, poi il reato si estinse perché Milani morì di leucemia a soli 44 anni. Ridusse in poltiglia il concetto di merito. Spiegò che il merito era solo un insieme di privilegi. Oggi dov’è don Milani? Sparito. Oggi c’è Valditara che vuole umiliare gli studenti, oggi c’è il ministero del merito, oggi c’è Crosetto alla Difesa…