Lo strano caso
Il Canal Grande di Venezia si tinge verde fluo, cosa è successo: l’ipotesi “liquido tracciante”
Ambiente - di Rossella Grasso
Domenica mattina i veneziani e migliaia di turisti che sempre popolano la città, si sono svegliati con una strana vista: l’acqua che scorre nel Canal Grande è verde fosforescente. Così il bianco del ponte di Rialto si staglia ancora di più sul verde fluo delle acque. Un’azione artistica, uno scherzo o un’azione dimostrativa? Sembrerebbe trattarsi di quest’ultima visto il tenore simile a tante altre messe in atto dagli attivisti di Ultima Generazione. Eppure il noto gruppo di attivisti se ne dissocia categoricamente.
Nel primo pomeriggio è stato convocato in Prefettura un tavolo urgente. I tecnici hanno spiegato che il colore verde fluo sarebbe riconducibile a una sostanza tracciante. “In particolare, allo stato attuale, la sostanza sembrerebbe da considerarsi un ‘tracciante’ ovvero un liquido che viene immesso in tutte quelle circostanze ove si verifica una perdita di acqua per comprenderne il tragitto seguito – scrive in una nota il prefetto Michele Di Bari -. L’azione al momento non è stata rivendicata ed in base agli accertamenti condotti dai vigili del fuoco non sono emerse situazioni di pericolo per la salute della popolazione. Sono in corso, con l’apporto di tutte le componenti della riunione tecnica di coordinamento effettuato, tutti gli accertamenti necessari a chiarire la natura e le cause dell’evento. Nelle more degli sviluppi, d’intesa con il Questore, è stata disposta un’intensificazione della vigilanza in ambito lagunare al fine di monitorare eventuali criticità e prevenire ulteriori episodi analoghi”.
Dunque si tratterebbe di un’azione dimostrativa non ancora rivendicata messa in atto proprio nel giorno della Vogalonga, la storica manifestazione contro il moto ondoso che raduna migliaia di appassionati vogatori. Lunedì, quando dalle analisi dell’Arpav si capirà la natura della sostanza, si terrà un altro incontro in Prefettura con le forze dell’ordine, ma sarebbero in ogni caso stati esclusi i rischi per la salute. La polizia locale sta visionando le telecamere, ma qualcuno potrebbe aver versato da una casa privata litri del liquido nel gabinetto, sapendo che di lì a poco sarebbe fuoriuscito nel canale. In questo caso, sarebbe difficile risalire a chi ha compiuto il gesto.
Certo è che i veneziani ricordano ancora la performance dell’artista argentino Nicolas Garcia Uriburu morto nel 2016 che in occasione della Biennale del 1968 versò nel Canal Grande un liquido fosforescente per protestare contro l’inquinamento delle acque nell’azione Actions in Nature. Secondo quanto ricordato da Repubblica, In quel caso Uriburo aveva utilizzato un pigmento che rendeva fosforescenti i microrganismi presenti nell’acqua. La stessa operazione la ripropose in numerose città del mondo tra cui Parigi e New York, rimanendo una delle performace artistiche più iconiche.