Il Canal Grande a Venezia si tinge di verde, potrebbe essere stato un errore: “Nessuna preoccupazione ambientale”
Cronaca - di Rossella Grasso
L’acqua verde del Canal Grande continua a essere un mistero. Domenica mattina i veneziani si sono svegliati con l’acqua verde fluorescente che scorreva sotto i ponti. Secondo le prime indagini si tratterebbe di fluoresceina, un composto, probabilmente in polvere, che serve a individuare le perdite nelle tubature. In un primo momento si è pensato che potesse trattarsi di una dimostrazione degli ambientalisti di Ultima Generazione che però hanno preso le distanze dal fatto. Poi si è pensato a una performance artistica: Non è la prima volta che succede un evento di questo tipo proprio a Venezia. Ma l’ipotesi più accreditata al momento è che si possa essere trattato di un incidente.
Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera potrebbe essersi trattato di un errore commesso da un operario maldestro che avrebbe esagerato nell’uso della fluoresceina forse per controllare perdite nelle tubature. Vista l’intensità del colore nel Canal Grande, potrebbe essere stato versato in dosi esagerate forse un intero barattolo anziché il consueto cucchiaio. Secondi i primi rilievi di Arpa Veneto la sostanza, presente soprattutto in superficie, risultava ben solubile in acqua. Sono stati comunque eseguiti dei campioni a diverse quote del corpo idrico superficiale, per valutare quanto della sostanza tendesse a depositarsi sul fondale.
Parallelamente sono stati effettuati alcuni campioni anche nei canali limitrofi al ponte di Rialto, nei quali la sostanza anomala si è progressivamente diffusa, anche per effetto della marea. Dall’esperienza acquisita in Arpa a seguito di eventi similari si è spesso ricondotto il fenomeno all’utilizzo della fluoresceina. Sotto la luce del sole la fluoresceina ha bisogno per dissolversi anche di qualche giorno in funzione dei quantitativi di polvere utilizzati e l’effetto è ancora più visibile con l’irraggiamento solare. La scheda di sicurezza riporta che la sostanza non è pericolosa per l’ambiente acquatico e non contiene componenti persistenti, bioaccumulabili e tossiche (PTB). Nel pomeriggio si sono effettuate presso i laboratori di Arpa le prime analisi per escludere la presenza di sostanze pericolose per l’ambiente nei campioni prelevati. Non si sono riscontrate a tal proposito sostanze organiche in concentrazione tali da destare preoccupazioni ambientali. Ma le indagini continuano.