A Senago
Giulia Tramontano è stata uccisa, trovato il corpo della 29enne incinta: il fidanzato ha confessato
Il cadavere avvolto in alcuni sacchi, ritrovato in un box a 600 metri dall'appartamento dove vivevano i due. La 29enne era scomparsa lo scorso fine settimana. Aveva scoperto il tradimento del ragazzo. Alessandro Impagnatiello è stato fermato
Cronaca - di Redazione Web
Svolta nel caso di Giulia Tramontano, la 29enne incinta scomparsa lo scorso fine settimana a Senago, nel milanese. Il corpo della ragazza incinta e originaria del napoletano è stato ritrovato, senza vita. La ragazza è stata uccisa. Il fidanzato che ieri era stato iscritto nel registro degli indagati, avrebbe confessato l’omicidio.
Tramontano era originaria di Sant’Antimo. Viveva a Senago da cinque anni, lavorava per un’agenzia immobiliare. Era incinta di sette mesi. L’allarme era scattato lo scorso fine settimana, quando la ragazza era sparita nel nulla, senza lasciare tracce. Un’amica aveva raccontato di un messaggio preoccupante e di un presunto litigio con il fidanzato. Alessandro Impagnatiello è stato iscritto ieri nel registro degli indagati dopo il ritrovamento di alcune tracce biologiche nella sua automobile.
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L’uomo ha 30 anni. Lavorava come barman in un albergo di lusso di Milano. È stato accusato di omicidio volontario aggravato, oltre che per occultamento di cadavere e interruzione della gravidanza non consensuale. Aveva raccontato di aver lasciato la fidanzata a letto prima di uscire.
La sera prima della scomparsa la coppia avrebbe avuto un pesante litigio. La 29enne avrebbe scoperto un’altra relazione del ragazzo con un’altra donna. Anche lei ignara di tutto, anche lei rimasta incinta. Che però aveva abortito. Sabato stesso ci sarebbe stato un incontro a tre, un incontro chiarificatore. Giulia Tramontano avrebbe raccontato tutto ai genitori. La famiglia, dopo che la figlia era sparita, il giorno dopo era arrivata a Senago alla casa del fidanzato col quale c’era stata una dura discussione durante la quale sarebbero state alzate anche le mani. La famiglia non aveva mai creduto all’allontanamento volontario. La casa di Impagnatiello era stata messa sotto sequestro.
La confessione del 30enne è arrivata nella notte, dopo una giornata di indagini e ricerche. Il corpo è stato ritrovato avvolto in alcuni sacchi di plastica dietro alcuni box in via Monte Rosa. A 600 metri dall’appartamento dove sono state trovate tracce di sangue, anche sulle scale condominiali e sul pianerottolo. Tracce che erano state anche pulite. Dopo la confessione è scattato il fermo del 30enne. Ancora da chiarire la dinamica dell’omicidio. Secondo i primi rilievi l’uomo avrebbe provato a dare fuoco al corpo della ragazza.