Gpa e reato universale
Meloni contro il diritto e i bambini: punire tutti e in tutto il mondo
Bocciata la richiesta di tutelare i minori nati all’estero da gpa trascrivendo i loro atti di nascita
Editoriali - di Riccardo Magi
L’ossessione repressiva e proibizionista su cui si è fondata tutta l’azione dei primi sette mesi del Governo Meloni e della sua maggioranza è andata in scena per una volta ancora nella giornata di ieri, in Commissione Giustizia alla Camera, dove si è discusso quell’obbrobrio giuridico del cosiddetto “reato universale di surrogazione di maternità”, espressione del peggiore analfabetismo costituzionale di cui soffre l’esecutivo.
La proposta di legge di Fratelli d’Italia, che già nella scorsa legislatura era stata depositata a prima firma Giorgia Meloni affiancata da un’analoga proposta di Mara Carfagna, mira, infatti, ad estendere la perseguibilità del reato di gestazione per altri, dispregiativamente “utero in affitto”, anche nei casi in cui la condotta sia messa in atto in un Paese (diverso dall’Italia) dove non è reato, ma, al contrario, è del tutto legale e regolamentata magari in forma solidale.
La fissazione nazionalista e megalomane del Governo Meloni, da cui deriva, peraltro, il suo sfacciato disinteresse nei confronti dell’ordinamento internazionale quando non si tratti di chiedere risorse dal bilancio comune, ha prodotto nella destra, ancora una volta, la pretesa di farsi sceriffo planetario, perseguendo chiunque, in tutto il globo terraqueo. Per il Governo non rileva affatto, ad esempio, che la Carta dei diritti dell’UE affermi che “nessuno può essere condannato per un’azione o un’omissione che, al momento in cui è stata commessa, non costituiva reato secondo il diritto interno o il diritto internazionale”.
Il principio teorico su sui si fonda la proposta, che, oltre ad essere paternalista ed ultraconservatore, è anche giuridicamente fuorviante, dovrebbe far rabbrividire chiunque si proclami liberale e garantista. E invece è tutta una gara tra “riformisti” a farci sapere che stanno con il governo e che per loro lo stato di diritto conta fino a un certo punto. In fondo questo è il Paese delle controriforme ed essere riformisti in questo modo può diventare molto comodo, mentre essere autenticamente riformatori è un’altra cosa.
Come +Europa avevamo presentato alcuni emendamenti che, oltre a bloccare la proposta di Fratelli d’Italia, miravano a tutelare le bambine e i bambini già nati, a seguito di Gestazione per altri praticata legalmente all’estero, con l’obiettivo di assicurare che, una volta venuti al mondo, il loro stato giuridico di figli fosse automaticamente riconosciuto anche in Italia, garantendo la trascrizione degli atti di nascita. Non sorprenderà sapere, purtroppo, che pure in questo caso i partiti della destra hanno preferito far valere la pretesa punitiva anche sul diritto preminente del minore ad avere dei genitori, infischiandosene del monito con cui, nel 2021, la Corte Costituzionale aveva chiesto al Parlamento di intervenire su questo tema, oltre che dei numerosi appelli di molti Sindaci dei Comuni italiani.
Anziché dare seguito al monito, quindi, il Governo incriminerà i loro genitori, con buona pace delle conseguenze sui bambini. Abbiamo tentato anche di depenalizzare in Italia la Gestazione per altri, vedendoci respingere queste proposte con i voti contrari della maggioranza e delle altre opposizioni. Nell’esame in aula torneremo a proporre non solo la soppressione di questo scempio che umilia il nostro Paese e la nostra civiltà giuridica, ma anche ad avanzare proposte di riforma radicale facendo appello ai partiti delle opposizioni e ai veri liberali affinché trovino il coraggio di votarle insieme a noi.