Dall’inizio dell’anno sono state 47 le donne uccise in Italia, almeno 39 vittime di femminicidi, almeno otto al mese. Al dato ufficiale aggiornato al 28 maggio del Dipartimento di pubblica sicurezza nel report pubblicato dal Viminale non si aggiungono i casi di Giulia Tramontano, la 39enne incinta al settimo mese uccisa dal compagno, e quello di Pierpaola Romano, uccisa da un collega poliziotto. Casi che fanno scattare l’allarme sul cosiddetto “incontro chiarificatore”.
Per incontro chiarificatore si intende quell’ultimo incontro spesso chiesto da uomini che in precedenza avevano già mostrato atteggiamenti violenti o quantomeno possessivi, che in numerosi episodi si trasforma nel momento del delitto. A lanciare un vero e proprio appello la pm maria Letizia Mannella, durante la conferenza stampa sull’omicidio di Senago, dopo l’arresto di Alessandro Impagniatiello, che ha confessato di aver ucciso la fidanzata al settimo mese di gravidanza. “Questa vicenda deve insegnare a noi donne che non bisogna mai andare all’incontro della spiegazione, perché è estremamente pericoloso”.
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Il femminicidio va inquadrato secondo Mannella “nell’ambito del codice rosso: rappresenta la tragica conseguenza di atteggiamenti di violenza del compagno sopportati dalla donna. È stata uccisa in quanto donna, compagna di persona che non la voleva più”. Impagnatiello aveva un’altra relazione con una collega di lavoro, una 23enne italo inglese che aveva abortito dopo essere rimasta incinta. Quando la ragazza ha scoperto la verità sull’uomo che frequentava aveva voluto incontrare Giulia Tramontano, sabato scorso. Il reo confesso era tornato da lei, dopo la mezzanotte di sabato, secondo gli investigatori dopo aver ucciso la compagna e aver tentato di dar fuoco al cadavere. La 23enne non ha aperto e ha contattato la sorella della vittima.
A Radio Rai Elisa Ercoli, presidente dell’Associazione “Differenza Donna”, ha osservato come il cambio di passo contro la violenza di genere e l’atteggiamento patriarcale debba cominciare dall’educazione dei maschi già in età scolare. “Abbiamo presentato un progetto che parte dall’asilo nido per accompagnare i genitori, le bambine e i bambini, a liberarsi da stereotipi e pregiudizi patriarcali”. L’hashtag #losapevamotutte intanto imperversa in rete. 22 delle 37 donne vittime sono state uccise dal compagno o dall’ex partner secondo l’ultimo report del Servizio Analisi della Direzione centrale della polizia criminale.
Analizzando gli omicidi del periodo in questione rispetto a quello analogo dell’anno scorso, il report evidenzia un aumento del numero degli omicidi che da 123 passano a 129 (+5%), mentre il numero delle vittime di genere femminile mostra un decremento del 10% degli episodi, che da 50 passano a 45. Per quanto riguarda i delitti commessi in ambito familiare/affettivo, si registra un decremento sia nell’andamento generale degli eventi, che passano da 59 a 58 (-2%), sia nel numero delle vittime donne, che da 44 diventano 37 (-16%). In lieve calo, rispetto allo stesso periodo del 2022, anche gli omicidi commessi dal partner o ex partner, che da 25 scendono a 24 (-4%) e le vittime donne, che da 25 passano a 22 (-12%). Nel periodo 22-28 maggio 2023 risultano essere stati commessi 4 omicidi, con una vittima di genere femminile.