Aveva scoperto di avere un tumore al seno. Il primo giugno stava scendendo di casa per andare in ospedale e sottoporsi al ciclo di chemio. Pierpaola Romano, 58 anni, poliziotta, ispettore superiore all’Ispettorato della Camera dei deputati, stringeva tra le mani i fogli della chemioterapia che stava andando a fare all’ospedale quando è stata raggiunta da tre colpi di pistola che l’hanno freddata nell’androne di casa sua a Torraccia, periferia di Roma. A sparare è stato un suo collega. Massimiliano Carpineti, 48 anni, assistente capo coordinatore, in servizio nello stesso ufficio, ha impugnato la pistola di ordinanza e ha esploso tre colpi verso la collega. Poi si è allontanato a bordo della sua auto e si è tolto la vita a pochi metri di distanza. Una tragedia che si è consumata in quattro colpi di pistola.
Secondo quanto ricostruito dal Corriere della Sera, il 48enne avrebbe aspettato Pierpaola nell’androne del palazzo con il volto coperto. Vedendola uscire le ha sparato tre colpi, due all’addome e l’ultimo alla nuca. Una vera e propria esecuzione, non si esclude che l’abbia fatta inginocchiare prima di darle l’ultimo colpo. I vicini di casa hanno intorno alle 11. 30 hanno sentito gli spari e hanno avvertito il 112. Usciti nell’androne si sono trovati davanti la terribile scena: Pierpaola in ginocchio in una pozza di sangue con gli occhi sbarrati, la borsa ancora a tracolla e accanto il cellulare che non smetteva di squillare. Mezz’ora più tardi un’altra volante della polizia ha trovato il corpo senza vita di Carpineti nella sua Chevrolet bianca: un solo colpo puntato al mento che ha posto fine alla sua esistenza. Nessun biglietto d’addio, nessuna spiegazione.
Secondo quanto emerso, i due fino a qualche tempo prima avevano una relazione. Erano separati entrambi e entrambi avevano figli. Forse lei gli aveva comunicato l’intenzione di interrompere quella relazione perché dopo aver saputo del tumore si era riavvicinata con il marito, anche lui poliziotto. E forse Carpineti non aveva accettato questa decisione. Tanto da progettare di ucciderla. Pierpaola aveva un figlio di 22 anni, allievo agente alla Scuola di formazione di Piacenza. La vicenda lascia i vicini e i colleghi della polizia sotto choc. “Sono profondamente addolorato”, ha detto il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, per il quale “si tratta di un fatto tragico e sconvolgente, che vede per l’ennesima volta una donna come vittima”. Cordoglio è stato espresso ai familiari dell’ispettore e al nuovo capo della polizia Vittorio Pisani dal presidente e dal vicepresidente della Camera, Lorenzo Fontana e Giorgio Mulè.