Altro mistero nelle acque del Lago Maggiore. Due sub, nel primo pomeriggio di oggi, hanno trovato un cadavere durante un’escursione ad alcuni metri di profondità sulla sponda Varesotta. Scattato l’allarme, sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco del distaccamento di Luino con gli specialisti del soccorso acquatico. Proprio nel Lago Maggiore una barca domenica scorsa, 28 maggio, era naufragata. Quattro vittime e una spy story tutta da ricostruire: a bordo c’erano agenti segreti dell’Aise, dell’Aisi e del Mossad israeliano.
Sul posto oltre ai vigili del fuoco e agli specialisti del soccorso acquatico, arrivati a bordo di un battello pneumatico, sono intervenuti anche gli aerosoccorritori del reparto volo Lombardia. Gli operatori si sono occupati di recuperare il cadavere. Al momento non sono state diffuse altre informazioni. Le indagini sull’incidente dello scorso fine settimana sono affidate al sostituto procuratore Massimo De Filippo, resteranno circoscritte alla strage della barca ribaltata a cento metri dal litorale varesino ma il pm dovrà comunque ispezionare lo scafo.
- Tragedia sul Lago Maggiore, tra i morti del naufragio due 007 italiani: la barca inabissata per 15 metri
- Barca si ribalta sul lago Maggiore per una tromba d’aria, 4 morti: festeggiavano un compleanno
- Il lago delle spie, i misteri sul naufragio degli 007: dall’esfiltrazione degli agenti del Mossad allo skipper “persona di fiducia” dei Servizi
È stato spiegato che la barca travolta dalla tromba d’aria si trovava nel Lago Maggiore per una festa di compleanno. Si chiamava “Good…uria”. A bordo c’erano 23 persone ma era omologata per 15. Era approdata in mattina sull’Isola dei Pescatori. Gli agenti avrebbero mangiato in un ristorante. Le vittime erano la russa Anna Bozhkova, 50enne moglie dello skipper Claudio Carminati, gli agenti Tiziana Barnobi e Claudio Alonzi, 53 e 62 anni, e l’ex agente del Mossad Shimoni Erez, 53 anni. L’Aise si occupa delle operazioni all’estero. Il Corriere della Sera ha scritto di una missione per la sicurezza di Israele condotta tra Piemonte e Lombardia, cosiddetta di “anti-proliferazione”, per fermare agenti di altri Paesi che dall’appropriazione di macchinari, tecnologia e armi.
Al momento non c’è alcun collegamento tra i due casi, se non il luogo della strage e del ritrovamento.