L’offensiva su larga scala
Guerra Ucraina – Russia, blitz dei partigiani anti-Putin al confine: Zuppi a Kiev in missione di pace
Esteri - di Rossella Grasso
Il fronte caldo della guerra in Ucraina si è spostato sul confine in territorio russo. Da settimane Belgorod è al centro dei bombardamenti. E continuano gli attacchi: un impianto per la produzione di energia si è incendiato in seguito a un attacco con drone nell’area di Belgorod. Lo ha reso noto il governatore della regione precisando che non ci sono state vittime. Il ministero della Difesa russo comunica che le forze armate ucraine, secondo quanto riportato da Tass, hanno lanciato un’operazione su vasta scala. Ma a queste affermazioni non seguono commenti da Kiev. Le forze del Cremlino devono fronteggiare i blitz dei Partigiani anti-Putin nella zona di frontiera. Le autorità russe hanno ordinato ai cittadini di lasciare la case a Belgorod. In corso sarebbe una controffensiva ucraina su larga scala.
Intanto il Vaticano annuncia la missione di pace di Zuppi a Kiev. “Con riferimento a quanto comunicato in precedenza dalla Santa Sede, si dà notizia che nei giorni 5-6 giugno 2023, il Card. Matteo Maria Zuppi, Arcivescovo di Bologna e Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, compirà una visita a Kyiv quale Inviato del Santo Padre Francesco. Si tratta di una iniziativa che ha come scopo principale quello di ascoltare in modo approfondito le Autorità ucraine circa le possibili vie per raggiungere una giusta pace e sostenere gesti di umanità che contribuiscano ad allentare le tensioni“. Lo riferisce stamane un comunicato della Santa Sede.
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Le forze armate ucraine non sono riuscite in un’offensiva su larga scala in cinque settori del fronte in direzione Yuzhno-Donets. Lo ha dichiarato il rappresentante ufficiale del ministero della Difesa russo, il tenente generale Igor Konashenkov. “La mattina del 4 giugno – ha precisato Konashenkov – il nemico ha lanciato un’offensiva su larga scala in cinque settori del fronte in direzione Yuzhno Donetsk introducendo in battaglia le brigate meccanizzate 23 e 31 dalle riserve strategiche delle forze armate dell’Ucraina, con il supporto di altre unità e subunità militari. L’obiettivo del nemico era quello di sfondare le nostre difese nel settore a suo avviso più vulnerabile del fronte. Il nemico non ha raggiunto i suoi obiettivi, non ha avuto successo“. Secondo Konashenkov, “il nemico ha coinvolto sei battaglioni meccanizzati e due carri armati. A seguito delle azioni abili e competenti del Gruppo di forze orientale, le perdite delle forze armate ucraine ammontavano a oltre 250 persone, 16 carri armati, tre veicoli da combattimento di fanteria e 21 veicoli corazzati da combattimento.
La Russia ha lanciato il mese scorso contro l’Ucraina oltre 300 droni kamikaze di fabbricazione iraniana Shahed, ovvero il maggior numero registrato dall’inizio dell’invasione del Paese: lo scrive il ministero della Difesa britannico nel suo aggiornamento quotidiano di intelligence. Mosca sta probabilmente lanciando così tanti droni per cercare di costringere Kiev a consumare le sue preziose scorte di sofisticati missili di difesa aerea, si legge nel rapporto pubblicato su Twitter. Tuttavia, è “improbabile che la Russia abbia avuto un notevole successo – commentano gli esperti di Londra -: L’Ucraina ha neutralizzato almeno il 90% dei droni in arrivo, per lo più utilizzando le sue armi di difesa aerea più vecchie e più economiche e con le apparecchiature elettroniche”. Inoltre, conclude il rapporto, è probabile “che la Russia abbia anche cercato di localizzare e colpire le forze ucraine ben oltre la linea del fronte”, ma Mosca non riesce a colpire questi “obiettivi dinamici a distanza a causa dei suoi scarsi processi di puntamento”.
Questa mattina i combattimenti sono ripresi nella regione di Zaporizhzhia. Lo ha detto su Telegram il funzionario dell’amministrazione russa della regione, Vladimir Rogov. “Oggi sin dalle prime ore del mattino sono riprese le ostilità nell’area di Vremivka, iniziate ieri. Il nemico ha lanciato una forza ancora maggiore all’attacco rispetto a ieri, nel tentativo di sfondare le nostre difese in modo più organizzato”, si legge nel messaggio. Secondo Rogov, Kiev sta cercando di avanzare nell’area dei villaggi di Novopol, Pryytne, Novodarovka, Rovnopol a sud-ovest di Vremivka, vicino al confine delle regione di Zaporizhzhia e di Donetsk.
A mettere in difficoltà i russi sul confine sono le truppe dei patrioti anti Putin. Una galassia eterogenea di persone che combattono contro la Russia e stanno dando un grosso contributo a Kiev. Secondo le stime fatte dal Corriere della Sera, si tratterebbe di circa duemila soldati per la Legione e circa 500 per il “Corpo volontari”. “Sono tutti russi di etnia e passaporto, uniti dall’odio verso il regime putiniano. Alcuni vivevano in Ucraina al momento dell’invasione, altri sono venuti apposta per unirsi alla lotta, altri ancora sono soldati della Federazione che hanno disertato per unirsi alle nostre forze”, ha detto al Corriere Ilya Ponomarev, il russo che guida l’esercito anti-Putin. Il gruppo di combattenti è da una parte al comando di Kiev, dall’altro autonomo e pemette all’Ucraina di poter prendere le distanze in qualsiasi momento dalle loro operazioni o affermazioni. Certo è che le loro incursioni sul confine e il continuo bombardamento costringe Mosca a spostare le truppe. E così l’annunciata controffensiva di Kiev potrebbe agire indisturbata.