Seduta in auto priva di sensi. Così è stata trovala la bambina di un anno nel primo pomeriggio in via dei Fucilieri, nella periferia Sud di Roma, alla Cecchignola. Era però troppo tardi: la piccola era già morta. I genitori della bambina, secondo quanto appreso dall’Ansa, sono in stato di shock. Inutili sono stati i soccorsi. Dopo poche ore gli investigatori hanno ricostruito la drammatica verità: il papà della piccola, un carabiniere che presta servizio in una struttura dello Stato maggiore della Difesa, doveva portare la figlia all’asilo. Ma quando la moglie è andata alla scuola d’infanzia, che è vicino alla Direzione generale del personale militare dove lavora il marito, le hanno detto che la bimba non c’era. Poi la tragica scoperta della morte della bambina. Sarebbe stata la mamma stessa a fare la tragica scoperta nel parcheggio in cui era in sosta l’auto del marito. Le urla della donna hanno richiamato l’attenzione di un passante che ha infranto un finestrino, ma per la piccola non c’era più nulla da fare.
L’Ansa riporta che la bimba era rimasta sola e non presentava ad un primo esame esterno segni di violenza. Indagini in corso per ricostruire la vicenda. La zona è subito stata isolata per consentire i rilievi da parte degli investigatori. L’auto era parcheggiata all’interno della cittadella militare della Cecchignola di fronte alla Direzione generale per il personale militare e nei pressi di un asilo. Secondo le prime informazioni raccolte la piccola era attesa all’asilo dal mattino. Ma lì non è mai arrivata. L’avrebbe dovuta accompagnare il papà, quando la mamma si è presentata alla scuola per riportarla a casa ha scoperto che lì non era mai arrivata. Quando ha visto l’auto del marito nel parcheggio ha guardato dentro e iniziato a gridare dopo aver visto la piccola. Secondo le prime indagini riportate dal Corriere della Sera, tra i primi a intervenire ci sarebbero stati i militari dell’Esercito di una vicina struttura della cittadella militare. Uno di loro, sentendo le urla della donna avrebbe infranto il finestrino dell’auto cercando di prestare soccorso alla piccola, trovata priva di sensi. Subito sono stati allertati i soccorsi che arrivati sul posto hanno provato una disperata rianimazione della bimba che purtroppo non è servita a nulla. La piccola era già morta. Si tratterebbe di un ennesimo caso di Forgotten Baby Syndrome. Per la procura si tratta di tragica fatalità. I genitori sono in stato di shock.
Non è la prima volta che succede. Sono 10, in Italia, i bambini morti perché dimenticati in auto. La piccola è la prima vittima dopo l’entrata in vigore del cosiddetto decreto ‘seggiolino’, che prevede l’obbligatorietà dei sistemi anti abbandono per i bimbi fino ai 4 anni di età. Come ricordato da LaPresse, in Italia, dal 6 marzo 2020 è obbligatorio usare i dispositivi anti abbandono quando si trasportano bambini di età inferiore ai 4 anni. Chi non si adegua alla normativa rischia una sanzione amministrativa da 83 a 333 euro oltre alla decurtazione di 5 punti patente. Il dispositivo deve essere integrato all’origine nel sistema di ritenuta per bambini; avere una dotazione di base o un accessorio del veicolo, compreso nel suo fascicolo di omologazione; essere indipendente sia dal sistema di ritenuta – ossia dal seggiolino – sia dal veicolo. In particolare, come si legge in una circolare emanata allora dalla Polizia di Stato, il dispositivo deve attivarsi automaticamente a ogni utilizzo, senza altre azioni da parte del conducente, emettendo un segnale di allarme percepibile dentro e fuori il veicolo che attiri tempestivamente l’attenzione.