Parla la segreteria Dem
Caos Pd, Schlein tira dritto dopo il siluramento di De Luca: Bonaccini “struttura” la sua corrente
Politica - di Carmine Di Niro
Non entra nel merito delle polemiche, con una fetta del partito andato letteralmente in fiamme, ma allo stesso tempo rivendica le scelte fatte. Elly Schlein dal Nazareno prende la parola per una conferenza stampa e torna sulla questione che ha diviso i Dem, ovvero la nomina dei nuovi vice dei gruppi parlamentari, con il “declassamento” di Piero De Luca a segretario in favore di Paolo Ciani, nuovo vice capogruppo vicario alla Camera senza essere neanche iscritto al Partito (fa parte di Demos).
“Abbiamo promesso e ci siamo impegnati a garantire il pluralismo nei gruppi, si è lavorato in questo senso“, si è difesa la segretaria dopo le critiche mosse dalla minoranza interna, in particolare l’area di Base Riformista. “Ci sono due nuovi capigruppo espressione della maggioranza ed è giusto che ci siano due vicari che non hanno votato me al congresso. Credo che in questo contesto tutti possano proseguire a portare il proprio contributo e a vedersi valorizzati“, aggiunge la leader Dem.
Schlein non risponde neanche a chi chiede conto delle critiche al vetriolo di Vincenzo De Luca, governatore della Campania e padre di Piero, da tempo ai ferri corti con la neo segretaria per la scelta annunciata da tempo di non ricandidare l’uomo forte del Pd campano per un terzo mandato.
“Abbiamo convocato una conferenza stampa sulle donne e mi viene chiesto delle frasi di un uomo”, reagisce Schlein, ricordando che la conferenza è effettivamente convocata per rendere note le proposte del partito a proposito della violenza di genere, tristemente d’attualità dopo il femminicidio di Giulia Tramontano a Senago e con le nuove misure restrittive annunciate mercoledì dal governo Meloni.
Pacchetto di norme, quello varato ieri in Consiglio dei ministri, su cui la segretaria Dem si esprime così: “Noi diciamo bene che il governo abbia raccolto molte delle indicazioni emerse dalla commissione per il femminicidio, a cui il Pd ha dato un forte contributo“. Ma un voto al provvedimento appare difficile, più probabile che il partito possa tentare di portare un ulteriore contributo al pacchetto votato in CdM e atteso in Parlamento con ulteriori emendamenti.
Si struttura “l’area Bonaccini”
E quasi in reazione alle scelte della Schlein sulla ‘nomenclatura’ del partito, in particolare la sostituzione di De Luca con Ciani, va prendendo piede “l’area Bonaccini” all’interno del Pd. Il governatore dell’Emilia Romagna, sconfitto alle Primarie dei gazebo da Schlein, ha riunito i sostenitori della sua mozione congressuale al cinema Capranica, a Roma, per illustrare il suo punto di vista.
La prima mossa del presidente dell’Emilia-Romagna è quella di scegliere dei coordinatori d’area. Per il Senato si fa il nome di Simona Malpezzi, per la Camera quello di Simona Bonafè. Andrea De Maria, invece, potrebbe occuparsi dell’organizzazione. Per serrare le fila, poi, Bonaccini e i suoi pensano a un appuntamento da tenere nel mese di luglio, comunque prima della pausa estiva dei lavori parlamentari. In quell’occasione si chiariranno meglio strutture e obbiettivi. Al Capranica erano presenti una trentina di esponenti Dem, fra i quali Lorenzo Guerini, Alessandro Alfieri, Matteo Orfini, Vincenzo Amendola, Simona Malpezzi, Valeria Valente, Piero De Luca, Andrea De Maria, Debora Serracchiani, Sandra Zampa, Rachele Scarpa, Andrea Gianassi.
Da mozione a “corrente strutturata”: l’area Bonaccini, scrive l’Agi, avrà tre coordinatori, due donne e un uomo, più un ruolo per Piero De Luca, l’ex numero due alla Camera del partito rimosso da Schlein.
Rispetto ai malumori dei “suoi”, Bonaccini spiega che la segreteria Schlein “va aiutata e sostenuta perché non farlo significa non aiutare e non sostenere il Pd stesso”. Detto questo, per il governatore “su alcuni temi va tirata una linea netta” evitando una “deriva minoritaria”, spiega un esponente di primo piano della ‘corrente’ all’Agi. Il riferimento è all’Ucraina: il Pd per ora si è mostrato saldamente ancora alla visione atlantista pro-Kiev, dall’altro lato però la segreteria sceglie come vice capogruppo Ciani, proveniente dalla Comunità di Sant’Egidio e sostenitore della linea che chiede uno stop alle armi all’Ucraina.