A oggi la Libia è ritenuta sufficientemente sicura per siglare accordi per evitare l’esodo dei migranti ma non sufficientemente sicura per garantire l’accesso minimo alle organizzazioni umanitarie che non riescono ad ottenere visti di ingresso. La Libia è un Paese in cui la persona migrante è criminalizzata in quanto tale.
Ci chiediamo se e come negli accordi di cooperazione l’Italia si impegni nell’affiancare la Libia per chiedere riforme per gli accordi legati a fenomeni migratori. Si rileva una responsabilità europea in merito ai respingimenti illegali in mare. L’Italia si è resa esecutrice materiale di una politica europea di delega delle responsabilità in ambito migratorio.
Questo hanno detto in sostanza ieri i rappresentanti di Sea-Watch Italy, in audizione davanti alle commissioni Esteri e Difesa della Camera sulla delibera Missioni. «Chiediamo che l’aderenza dell’operato dell’Italia agli obblighi internazionali sia condizione necessaria per la presenza dei militari italiani all’estero. È necessario che la commissione si assicuri che l’intervento militare italiano non faciliti il respingimento coatto delle persone in Libia, contribuendo ad alimentare la tratta degli esseri umani» hanno chiesto.