È scomparso nel 2015 a Roma
Daniele Potenzoni, un video riaccende la speranza di ritrovarlo: “Sfruttato per spettacoli in strada”
È un video postato sui social a riaccendere i riflettori sul caso di Daniele Potenzoni, il 36enne autistico scomparso il 10 giugno 2015 a Roma dove era assieme ad un gruppo di pazienti del centro diurno di Melegnano (Milano) per partecipare ad una udienza di papa Francesco.
Potenzoni, che lo scorso 20 aprile ha compiuto 44 anni, era in attesa alla banchina della metropolitana nella stazione Termini di Roma quando le porte del convoglio si aprirono, il 36enne salì a bordo mentre gli altri erano rimasti fuori, compresi i due accompagnatori del gruppo.
Da quel momento, per otto anni, è calato il buio: a più riprese vi sono state segnalazioni e appelli, anche quello dell’ex capitano della Roma Francesco Totti, ma Potenzoni non è mai stato ritrovato.
Lo scorso anno l’associazione Penelope aveva tappezzato la Capitale con una serie di manifesti in cui garantiva una ricompensa di 50mila euro, messa a disposizione da una benefattrice anonima, a chi avesse riconsegnato il ragazzo alla famiglia.
Ora la sua vicenda torna all’attenzione pubblica a causa di un video, postato nella pagina Facebook dedicata a Daniele da una signora che lo ha trovato su un secondo social network, Instagram.
Nel filmato si sente una persona che dice: “Arnold Schwarzenegger nel film Terminator” e si vede un uomo nei tratti del viso molto somigliante a Daniele. “Il nostro Daniele potrebbe essere finito nelle grinfie di zingari romeni o di altra nazionalità che se lo portano in giro per il mondo, sfruttando la sua fragilità, usandolo per chiedere elemosina in qualche spettacolino di strada o circense“, ha detto al ‘Corriere.it’ il padre di Potenzoni, Francesco, augurandosi che si possa risalire all’autore e al luogo del filmato.
Il genitore, che in questi anni non ha mai perso la speranza di ritrovare il figlio, ha quindi aggiunto di aver già sentito l’avvocato di famiglia “che mi ha detto di aspettare ancora un po’, massimo un giorno, prima di presentare denuncia alla polizia postale. Partendo da Instagram – conclude – non dovrebbe essere difficile identificare sia l’autore del filmato sia il luogo in cui è stato girato”.