A luglio il debutto
Pronta l’area Bonaccini, la federazione delle minoranze del Pd confusa da Schlein: “Non chiamatela corrente”
Il governatore emiliano riunisce i big della sua mozione. “Diamo una mano a Elly, perché se fallisce lei fallisce tutto il Pd”. I dubbi dai territori e di Base Riformista
News - di Antonio Lamorte
Se tutto dovesse filare nascerà a luglio e non sarà una corrente: “perché suona male”, sarà un’area. Una sorta di federazione delle minoranze interne. L’area Bonaccini, il governatore dell’Emilia Romagna a un passo dallo scranno del Nazareno prima della vittoria a sorpresa rimonta di Elly Schlein, sua vice alla Regione, alle primarie del Partito Democratico. Partito già travolto dalla batosta alle amministrative e al centro del dibattito per il voto sulle armi all’Europarlamento. In fermento, in fibrillazione ormai da settimane, anche per il caso Ciani. Cocci già da mettere insieme per la nuova segretaria, sotto accusa perché comunicherebbe soltanto con i suoi fedelissimi.
Oggi è in programma la segreteria nazionale. Lunedì la direzione. Già in settimana Bonaccini ha riunito tutti i big della sua mozione. All’incontro c’erano tra gli altri Lorenzo Guerini, Graziano Delrio, Matteo Orfini, Debora Serracchiani, Piero Fassino. A ballare è soprattutto Base Riformista, la corrente dei moderati e degli ex renziani. “Diamo una mano a Elly, perché se fallisce lei fallisce tutto il Pd”, il virgolettato attribuito al governatore. Dai territori si guarda a Roma a Bologna, a un punto di riferimento degli amministratori locali già dato per vincente alle primarie, favoritissimo, prima della clamorosa rimonta di Schlein ai gazebo.
“Se davvero farà un’area sua – ha detto a Repubblica Cristina Lodi, da Genova, che nei mesi del congresso aveva sostenuto la mozione Bonaccini – spero riprenderà a parlare con chi lo ha sostenuto nei territori, anche per capire come pensa di porsi verso Schlein e quali proposte pensa di portare avanti come area riformista, posizioni promesse che ci distinguevano dalla attuale segretaria”. Per il consigliere regionale Pippo Rossetti una nuova area avrebbe molto senso, purché non romanocentrica, se plurale. Per Emanuele Moggi, sindaco di Monterosso e fedelissimo di Bonaccini, chi ha perso alle primarie per ora non ha toccato palla, “non sembriamo avere una direzione”.
L’area dovrebbe essere lanciata a Roma a luglio, in una due giorni dedicata. A coordinare al Senato potrebbe esserci Simona Malpezzi, alla Camera Federico Giannasi. Potrebbe essere invitata anche Elly Schlein, in segno di distensione. David Romoli ha scritto per questo giornale come il governatore fosse furioso per il cambio alla vicepresidenza del gruppo dem alla Camera, da Piero De Luca a Paolo Ciani, l’unico membro del gruppo parlamentare del PD ad aver votato contro l’invio di armi all’Ucraina. Alternanza che sa di guerra, segnale agli amministratori locali. Vincenzo De Luca, padre di Piero, è uno dei pochi governatori di centrosinistra alla guida di una Regione. Schlein ha parlato secondo AdnKronos, che cita fonti del Nazareno, di “pluralismo ma non cacofonia”, di “riannodare i fili del partito”.