La marea arcobaleno
Con o senza patrocinio il gay pride è un successo: un milione in piazza a Roma
Gli organizzatori: “Siamo un milione, mai così tanti. Quello che è successo con la Regione Lazio ha riacceso la nostra lotta ”.
Cronaca - di Angela Stella
Ieri migliaia di persone hanno sfilato per le strade della capitale per celebrare il Roma Pride. Tra bandiere arcobaleno e lustrini in tanti si sono radunati alle 15 a Piazza della Repubblica. Slogan della nuova edizione della manifestazione: “QueeResistenza”. Madrine: Paola e Chiara. “Tranquilla mamma sono gay, non fascio”, “Desideravo delle creature sane e libere: ho avuto la fortuna di farle sane ora le voglio libere”, “Io esisto, resisto e conquisto”. Questi alcuni dei cartelli che si sono letti ieri nel corteo.
Nove in tutto le città coinvolte dall’onda arcobaleno. “È importante essere qui, il Pd sarà sempre nei luoghi della tutela e della promozione dei diritti Lgbtq+, a partire dal matrimonio egualitario, dalle adozioni e riconoscimento dei figli delle coppie omogenitoriali. Siamo qui perché è giusto e importante esserci. Ed è invece sbagliato che non ci sia la Regione Lazio”. Così Elly Schlein, segreteria del Partito democratico a margine del corteo. “Ci siamo con i nostri corpi e siamo qui in mezzo alle associazioni a supportare il Pride, come siamo a supporto e abbiamo aderito come Pd a tutta l’onda Pride. Non dimentichiamo che chi oggi governa l’Italia sono gli stessi che hanno affossato con un applauso, difficile da dimenticare, una legge di civiltà come la legge Zan. Una legge contro l’odio e le discriminazioni anche sull’orientamento sessuale che c’è in tutta i paesi d’Europa”, ha concluso la segretaria dem.
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“Il Pride è la principale manifestazione per il riconoscimento dei diritti, rappresenta la pluralità della società e la ferma volontà di battersi contro ogni forma di discriminazione”, ha dichiarato Anna Ascani (Partito democratico), Vicepresidente della Camera dei deputati, nel giorno del Pride a Roma. “Giugno – ha continuato – è il mese dei diritti, in tutta Italia si svolgeranno iniziative e cortei per affermare che nessuno deve essere discriminato per il proprio orientamento sessuale. Combattere le battaglie per rendere il mondo un luogo migliore – sottolinea – è il principale scopo della politica. Come partito, come politici dobbiamo impegnarci tutti i giorni per affermare quanto sancito dalla nostra Costituzione: l’uguaglianza e la non discriminazione. Una manifestazione – ha concluso la Vicepresidente – che serve a rivendicare i diritti negati nel nostro Paese, sono ancora troppe le persone che per il proprio orientamento non hanno pari diritti e dignità, questa è una battaglia di civiltà”.
“Il diritto di essere sé stessi è una battaglia che dovrebbero fare tutte e tutti. Qua si difendono i diritti di tutti e chi non viene per un cavillo sbaglia”, ha detto Nicola Zingaretti, parlamentare ed ex presidente della Regione Lazio. Che su Rocca ha aggiunto: “tutto è legato al fatto che si è ostaggi degli estremismi e hanno fatto perdere a questa istituzione una grande occasione, dopo 10 anni in cui la Regione c’è sempre stata sarebbe stato giusto continuare a esserci. La stragrande maggioranza dei cittadini del Lazio è convinta che i diritti non possono essere messi in discussione”. “Quello che è successo con la vicenda del patrocinio prima concesso e poi tolto dalla Regione Lazio ha riacceso gli animi di lotta della nostra comunità Lgbt+” ha detto Mario Colamarino, portavoce del Roma Pride.
Diversi gli esponenti politici in piazza ieri: dal sindaco di Roma Roberto Gualtieri a Alessandro Zan, da Maria Elena Boschi e Gennaro Migliore; e ancora Marco Furfaro, Cecilia D’Elia, Annalisa Corrado, Camilla Laureti, Marta Bonafoni e Sandro Ruotolo. Tra i 34 carri che hanno sfilato anche uno di +Europa: a bordo la leader Emma Bonino, il segretario Riccardo Magi, il deputato Benedetto Della Vedova, dirigenti e militanti, ma anche il giornalista e divulgatore scientifico, Alessandro Cecchi Paone con il compagno Simone Antolini, l’attrice hard Roberta Gemma, esponenti della comunità iraniana e bielorussa che sfilano in solidarietà con i propri popoli oppressi da dittature. C’era anche una Venere di Botticelli usata dal governo nella campagna Open to meraviglia in versione Lgbti+: la Venere indossava una t-shirt di +Europa con la scritta Open to love.
“A livello politico qualunque diritto è sempre divisivo, in tutta la mia vita ho sempre detto questo e non mi impressiona. La società è già andata avanti, è la politica che arranca sui diritti. L’unica alternativa che hanno è: o proibirli o ignorarli, affrontare i diritti mai”, ha dichiarato Emma Bonino. Intervenendo sulla querelle in merito al patrocinio ritirato dalla Regione Lazio, ha aggiunto: “i diritti non chiedono permessi, tantomeno le scuse”. Mentre il segretario Magi sottolinea: “Le ultime rilevazioni ci dicono che una maggioranza importante degli italiani è a favore del matrimonio egualitario e delle adozioni per le coppie omogenitoriali e per i single. Noi oggi manifestiamo con loro e per loro. Se il governo vorrà tornare indietro sui diritti civili useremo tutti i mezzi democratici per fermarli”.
In piazza anche la senatrice del Movimento 5 Stelle, Alessandra Maiorino, insieme ad una delegazione di eletti romani e laziali: “Sono veramente felice perché questa è la prima volta che partecipiamo con le bandiere, non l’abbiamo mai fatto per correttezza perché è la manifestazione di tutte e tutti. Però riteniamo che in questa circostanza sia importante dare un sostegno che sia visibile visto che la comunità Lgbt è sotto attacco”.