Parola e allusioni
Il Pd tornerà grande solo quando saprà dire parole coraggiose sulla guerra e sull’accoglienza
Domani si riunisce la direzione del Pd. Elly Schlein, che potrà illustrare il suo programma con tre pilastri: clima, sanità e lavoro
Editoriali - di Piero Sansonetti
Domani si riunisce la direzione del Pd. Sarà una riunione importante perché servirà a capire quanto la segreteria di Elly Schlein sia salda. A quanto si sa, i capicorrente non daranno battaglia aperta, parleranno per segnali. Per ora non intendono rompere. Forse per una ragione molto semplice: chiunque sia dotato di sufficiente cervello capisce che in questo momento usare le armi da fuoco sarebbe come ingaggiare una sparatoria per uccidere l’autista di un autobus affollato. Suicidio.
Questa circostanza favorevole, e cioè la mitezza forzata e un po’ obbligatoria dei suoi contestatori, favorirà Elly Schlein, che potrà illustrare il suo programma, già esposto a Repubblica, con tre pilastri: clima, sanità e lavoro. Sono temi importantissimi, decisivi per costruire una sinistra che possa davvero battersi con la coalizione guidata dall’estrema destra di Meloni. Però, se lo schleinismo si limiterà dentro questo perimetro, resterà debole.
Una proposta e una idea politica forte, che possa attrarre generazioni, gruppi intellettuali, pezzi di popolo, e ridare solidità al partito della sinistra, ha bisogno anche di idealità. E di linee politiche che vanno controcorrente. Che rompono. Che non portano automaticamente consensi. Il Pd tornerà grande solo quando saprà dire parole coraggiose sulla guerra e sull’accoglienza. Accogliendo la grande spinta ideale che è tutta nelle sue tradizioni e che oggi viene solo dalla Chiesa. Pacifismo e accoglientismo.