Lutto nello spettacolo
E’ morto Francesco Nuti, aveva 68 anni: attore e regista era malato da tempo
Cinema - di Rossella Grasso
Si è spento a 68 anni Francesco Nuti. L’attore ha scritto un pezzo importante del cinema italiano degli anni ’80 ed ha sicuramente influenzato e ispirato tanti attori italiani dopo di lui. Era malato da tempo. Ad annunciare la triste notizia, la figlia Ginevra assieme ai familiari che ringraziano di cuore il personale sanitario e tutti coloro che hanno avuto in cura l’attore nel lungo periodo della malattia, in particolare il personale di Villa Verde di Roma. E’ quanto si legge in una nota. La data e il luogo delle esequie saranno rese note nelle prossime ore.
Pensando alla commedia romantica all’italiana è impossibile non ricordare Francesco Nuti. Attore e regista, negli anni ’80 è stato campione di box office con la sua comicità delicata e raffinata. I suoi personaggi hanno fatto sognare e sorridere. Indimenticabili film come “Io, Chiara e lo Scuro”, “Casablanca, Casablanca”, “Tutta colpa del paradiso”, “Stregati”, “Caruso Pascoski di padre polacco”, “Willy Signori e vengo da lontano”, fino a “Donne con le gonne” e “Il Signor Quindicipalle”.
Il successo arriva in pellicole dirette da Maurizio Ponzi che ne hanno messo in luce l’originale comicità: “Madonna che silenzio c’è stasera” (1982), in cui replica il personaggio del film di Benvenuti e che lo rende popolare anche grazie alla canzone “Puppe a pera”; “Io, Chiara e lo Scuro”, con Giuliana De Sio, per il quale si è guadagnato particolari consensi; e “Son contento” (1983). Con il ruolo di Francesco Piccioli, presente nel secondo titolo, si aggiudica il David di Donatello ed il Nastro d’argento come migliore attore protagonista. Spesso regista dei film in cui recita, concentra la sua attenzione e la sua ironia nell’analizzare il rapporto uomo-donna. Nel 1988 partecipa al Festival di Sanremo con la canzone “Sarà per te”, in seguito incisa anche da Mina, e, duettando con Mietta, con il brano “Lasciamoci respirare”, composto dal cantautore Biagio Antonacci.
Poi con gli anni ’90 arriva il declino. E’ come se avesse vissuto due vite: la prima la seconda, ormai vittima triste della crisi del suo stesso cinema comico, segnata da un calvario di cadute, incidenti, accidenti e malattie, che dal 2006 lo hanno reso semi infermo. Con l’intiepidirsi dei consensi, Nuti finisce in un vortice di depressione che lo porterà lontano dalle scene per diversi anni. Stava per tornare finalmente sul quando il 3 settembre 2006 cade dalle scale della sua abitazione e sbatte la testa. Ricoverato d’urgenza al Policlinico Umberto I di Roma, a causa di un grave ematoma cranico, entra in coma, dal quale esce il 24 novembre 2006.
Viene trasferito nell’ospedale Versilia di Lido di Camaiore (Lucca), sede di un centro specializzato nella riabilitazione neuromotoria e nel febbraio 2009 torna nella sua casa di Prato, assistito dal fratello Giovanni, medico e compositore, suo collaboratore in diversi film: ma non sarà più autonomo, con difficoltà serie agli arti e difficoltà di linguaggio, costretto a vivere su una sedia a rotelle. Alle cronache balzò un’altra brutta vicenda che lo aveva coinvolto: il suo badante venne denunciato per maltrattamenti sull’attore che orami era costretto al letto. Per l’attore sono seguiti anni di aospedali e riabilitazioni senza più riuscire a riprendersi. Fino al triste annuncio della sua morte.