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“Ho visto Kata a Bologna con una donna su un bus”, la segnalazione sulla scomparsa della bimba da Firenze

“Ho visto Kata a Bologna con una donna su un bus”, la segnalazione sulla scomparsa della bimba da Firenze

La storia di Kata, la piccola di 5 anni di origini peruviane scomparsa da Firenze sabato sera, sta tenendo tutta Italia con il fiato sospeso. E una prima segnalazione che gli investigatori ritengono attendibile arriva da Bologna: una donna avrebbe visto Kata su un autobus cittadino sabato sera, il 10 giugno, il giorno stesso della sua scomparsa. La testimone, vedendo le foto della piccola avrebbe contattato ieri, lunedì 12 giugno, la polizia per segnalarlo. Il presunto avvistamento è al vaglio dei carabinieri e della Procura di Firenze che conducono le indagini. Secondo quanto riferito dall’Ansa, una segnalazione arrivata alle forze dell’ordine bolognesi ha fatto attivare il piano di ricerche per persona scomparsa da parte della prefettura, che è stato poi chiuso, come avvenuto anche a Firenze, quando è stata avviata l’indagine penale.

Gli investigatori avrebbero giudicato attendibile in un primo momento la testimonianza arrivata da Bologna. Ma, secondo quanto riportato da Repubblica, la speranza si sarebbe spenta nel giro di poco: la donna vedendo la bimba a bordo del bus avrebbe scattato una foto ma dai primi riscontri non sembra si tratti di Kata. Il Corriere della Sera riporta che ci sono state altre segnalazioni da altre città, ma ancora non sono state verificate. Un fenomeno questo che spesso accade: alcune persone, suggestionate dal clamore delle notizie, si convince di aver visto qualcosa che possa essere da indizio. Segnalazioni che spesso alimentano solo grandi speranze per le famiglie che poi finiscono in un nulla di fatto.

I magistrati nel frattempo indagano per il reato di sequestro di persona a scopo di estorsione, ipotizzando che la vicenda sia collegata al racket degli affitti dei posti letto nell’immobile occupato dove vive la famiglia. La pm Christine Von Borries ha fatto un sopralluogo all’ex hotel Astor per un sopralluogo insieme ai carabinieri. Le ricerche, anche negli stabilimenti vicini, non hanno dato esito positivo. La mamma della piccola, intanto, ha trascorso la notte in ospedale perché ieri sera, dopo essere stata ascoltata dai magistrati come persona informata sui fatti, ha ingerito della candeggina in un momento di disperazione.