Era salpato dalla Libia
Strage di migranti al largo della Grecia, si ribalta barcone diretto in Italia: almeno 78 morti, centinaia i dispersi
Cronaca - di Carmine Di Niro
Una strage, l’ennesima, nel Mediterraneo. Sono 78, ma il bilancio è ancora provvisorio, le vittime del naufragio che ha colpito un peschereccio di circa 30 metri con a bordo centinaia persone inabissato nel mare a sud del Peloponneso, in Grecia, al largo di Pylos.
L’imbarcazione era salpata da Tobruch, in Libia, ed era diretta in Italia, secondo le prime informazioni raccolte dalla Guardia costiera greca. Finora 14 migranti, dei 104 soccorsi, sono stati trasferiti all’ospedale di Kalamata.
Secondo l’organizzazione non governativa “Aegean Boat Report“, è probabile che il numero delle vittime continui ad aumentare nel corso della giornata.
Al momento non è chiaro neanche il numero di persone a bordo del peschereccio. Secondo l’organizzazione non governativa Alarm Phone, che fornisce un numero di emergenza finalizzato a sostenere le operazioni di salvataggio nel mar Mediterraneo, a bordo c’erano ben 750 persone. “Le autorità sono state allertate. Il contatto è stato perso poco dopo la mezzanotte. Ora sentiamo notizie di un naufragio e temiamo che siano vere“, afferma Alarm Phone via Twitter. Più prudente il portavoce dell’Organizzazione internazionale per migrazioni (Oim) a Roma, Flavio Di Giacomo, secondo il quale a bordo del pescareccio c’erano almeno 400 persone. “La rotta dell’imbarcazione e le dinamiche della tragedia sono ancora chiarire. Fino a ieri, nel 2023, erano 1.039 i Migranti morti nel Mediterraneo Centrale, 1.277 in tutto il Mediterraneo“, ha scritto Di Giacomo su Twitter.
Al momento sono 78 i corpi recuperati, 104 i superstiti: queste le cifre ufficiali, fornite dall’Oim, del naufragio. Numeri che rendono quello del Peloponnes come il più grande naufragio nel Mediterraneo orientale, una sorta di Cutro bis ma con dimensioni più grandi e gravi.
Di 750 persone a bordo dell’imbarcazione parla anche il governatore della regione del Peloponneso, Panagiotis Nikas, al sito di Kathimerini: “Secondo le dichiarazioni delle persone che si trovavano a bordo, il numero dei passeggeri era di 750: temiamo che purtroppo il numero dei morti salirà di molto“, ha dichiarato Nikas. Il governatore ha poi spiegato che la Regione ha già avviato il “noleggio di camion appositi per la corretta gestione dei corpi” visto che l’ospedale di Kalamata non è attrezzato per fronteggiare l’emergenza. Nikas ha inoltre aggiunto che nella città di Kalamata è stata allestita un’area di accoglienza per i sopravvissuti, per rispondere al fabbisogno di coperte, vestiti e cibo. Finora sono stati salvati 104 migranti, mentre il bilancio provvisorio è di 59 vittime
Yesterday, we were alerted by a boat in distress in the Greek SAR zone. It had left from #Libya. According to the people, there were 750 people on board. Authorities were alerted. Contact was lost shortly after midnight. We now hear reports of a shipwreck and fear they are true. pic.twitter.com/NTyhmTIHQD
— Alarm Phone (@alarm_phone) June 14, 2023
Nessuno dei migranti che si trovavano sulla barca naufragata a 47 miglia marine dalla baia di Pylos aveva il giubbotto salvagente. Ad avvistare per primo l’imbarcazione in difficoltà era stato, ieri pomeriggio, un aereo di Frontex: ma anche due navi che passavano nella zona avevano segnalato la sua presenza “senza che questo richiedesse assistenza”, affermano dalla Guardia Costiera greca.
“Diverse telefonate consecutive da parte dalla sala operativa alla nave per offrire aiuto hanno ricevuto una risposta negativa“, prosegue il comunicato della autorità elleniceh in cui si riferisce che in serata una barca della Guardia Costiera si è avvicinata per dare cibo, con gli stranieri – sostengono i greci – che “hanno rifiutato qualsiasi tipo di aiuto” esprimendo “il desiderio di proseguire il viaggio fino in Italia“. La Guardia Costiera è rimasta nelle vicinanze e quando “alle prime luci del giorno, il peschereccio si è rovesciato ed è affondato” è scattata, riferiscono le autorità greche, “un’ampia operazione di ricerca e soccorso“.
(in aggiornamento)