Le ultime volontà di Berlusconi: gli scritti sulla guerra in Ucraina, il testamento e la successione

A Kiev lo hanno definito "l'amico del dittatore Vladimir Putin". Berlusconi avrebbe lasciato delle prese di posizioni sulla guerra. Il futuro del patrimonio e le stime sull'eredità alla compagna Marta Fascina

News - di Redazione Web

15 Giugno 2023 alle 09:34 - Ultimo agg. 4 Marzo 2024 alle 10:06

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Le ultime volontà di Berlusconi: gli scritti sulla guerra in Ucraina, il testamento e la successione

A Kiev lo hanno definito “l’amico del dittatore Vladimir Putin”, per le sue posizioni sulla guerra in Ucraina. Alla notizia della morte di Silvio Berlusconi l’agenzia di stampa Unian aveva ricordato che “dopo l’inizio dell’invasione da parte di Mosca nel febbraio 2022 e l’introduzione delle prime sanzioni dell’Occidente, Berlusconi ha giustificato l’azione dell’aggressore, sottolineando che la Russia ‘non poteva far altro che proteggere i cittadini ucraini di origine russa, che considera fratelli'”. Fino a quando è stato possibile, fino a quando le sue condizioni di salute non precipitassero definitivamente, l’ultimo pensiero di Silvio Berlusconi è stato proprio per la guerra in Ucraina. Lo ha detto, all’uscita dai funerali dell’ex Presidente del Consiglio al Duomo di Milano, il direttore del Tg di La7 Enrico Mentana.

L’ultima cosa che l’ex premier aveva preparato era una sorta di breve commento, di presa di posizione sulla guerra in Ucraina e sugli sforzi che l’Europa dovrebbe fare per favorire il negoziato. “Come abbiamo visto dalle ultime foto, sembrava una persona molto vicina all’atto finale, ma ancora lavorava”. Non è chiaro se quelle parole saranno diffuse ma “testimoniano una forza vitale, che è rimasta tale fino a quando non è stato più possibile averla”, ha aggiunto il giornalista. Berlusconi aveva creato scompiglio nelle posizioni atlantiste e occidentali assunte dall’Italia sul conflitto dopo che aveva definito Putin “una persona di pace e sensata”.

Aveva detto di aver ricevuto nonostante le sanzioni dal Presidente russo venti bottiglie di vodka “e una lettera dolcissima” a cui aveva risposto con bottiglie di Lambrusco “e con una lettera altrettanto dolce”. Aveva giudicato “inopportuno” l’incontro della premier Giorgia Meloni con il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Kiev, il quale se avesse voluto evitare la guerra “bastava che cessasse di attaccare le due Repubbliche autonome del Donbass”, aggiungendo di giudicare “molto negativamente il comportamento di questo signore”. Unian nel suo articolo ha ricordato la visita nel 2015 di Berlusconi nella Crimea occupata da Mosca un anno prima e il suo incontro con Putin. Kiev gli aveva vietato l’ingresso sul suo territorio per tre anni. Il sito Myrotvoretz, considerato vicino ai servizi ucraini, aveva pubblicato una foto di Berlusconi con la scritta rossa “liquidato”. L’articolo riportava anche “le fughe di notizie delle registrazioni audio alla fine hanno mostrato che Berlusconi considerava Zelensky il responsabile dell’invasione russa ed era scontento del sostegno dell’Italia a Kiev”.

Putin, ormai da tre mesi destinatario di un mandato di cattura internazionale della Corte Penale Internazionale, alla notizia della morte aveva inviato un telegramma di condoglianze ricordando “una persona cara, un vero amico. Sarà ricordato in Russia come costante e principale sostenitore del rafforzamento di rapporti amichevoli tra i nostri Paesi”. I due erano amici, Putin ha invitato spesso nella sua dacia di campagna Berlusconi, quest’ultimo invitò diverse volte il presidente russo nelle sue proprietà in Sardegna. L’Italia di Berlusconi spinse tantissimo per avvicinare la Russia all’Occidente. Dal 1997 al 2014 il G7 venne allargato alla Russia, nel 2002 furono firmati gli accordi di cooperazione economica e politica tra Russia e NATO nella base militare italiana Pratica di Mare, il maggior successo di Berlusconi che rivendicava ogni volta ne avesse occasione di aver “fermato la Guerra Fredda”. Buoni propositi traditi dall’invasione russa della Georgia nel 2008 e da quella della Crimea, ancora oggi occupata, nel 2014.

Altre indiscrezioni emergono sulle volontà ultime di Berlusconi. Sarebbe stato noto da tempo che l’intenzione dell’ex premier era di essere cremato. Berlusconi aveva voluto lui stesso la cremazione dei resti dei suoi genitori e della sorella, inizialmente seppelliti al Cimitero Monumentale di Milano. La cremazione avverrà nel tempio crematorio Panta Rei di Valenza, in provincia di Alessandria. Le ceneri saranno portate a villa San Martino ad Arcore, presso il mausoleo commissionato a Pasquale Cascella e costruito nel 1993. Ad Arcore era stata celebrata una prima messa martedì scorso. Il testamento di Silvio Berlusconi, al momento sotto la custodia del notaio Arrigo Roveda dello Studio RLCD di Milano, sarà aperto nei prossimi giorni.

I documenti conterrebbero disposizioni sulla successione. Il controllo delle aziende dovrebbe rimanere saldo nelle mani dei cinque figli di Berlusconi. Il tema centrale della successione è la divisione di oltre il 60% di Fininvest in capo al fondatore. Se la quota di Silvio Berlusconi venisse assegnata in parti uguali ai cinque figli, la maggioranza della holding di famiglia farebbe riferimento ai figli Barbara, Eleonora e Luigi. I figli Marina e Piersilvio dovrebbero ereditare il controllo di Mediaset. Confuse le stime sul lascito di Marta Fascina, che oscillano dai 50 ai 120 milioni secondo i giornali, più eventuali immobili.

15 Giugno 2023

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