In sei morti di sete
Strage dei migranti in Grecia, il drammatico racconto dei superstiti: “Nella stiva c’erano cento bambini”
Cronaca - di Rossella Grasso
Il naufragio del peschereccio Adriana a 50 miglia dalle coste del Peloponneso è probabilmente uno dei più terribili della storia. Se non il peggiore in assoluto. Il barcone partito da Tobruk con 750 persone a bordo è calato giù a picco sul fondale marino tra martedì e mercoledì. Dai racconti dei 108 sopravvissuti ripescati dall’Ionio emerge l’entità della tragedia: nella stiva c’erano più di 100 bambini con le loro madri. Di loro e degli altri almeno 500 passeggeri a bordo non si sa più nulla. Si sa solo che la barca dove erano giace ora infondo al mare. Per ora sono 83 i corpi senza vita recuperati in mare. Le autorità greche hanno ammesso che i dispersi potrebbero essere centinaia. Un dramma impossibile da definire in parole.
Secondo la ricostruzione fatta da Repubblica, mentre donne e bambini erano nella stiva, sui ponti della nave c’erano gli uomini. Sono tutti partiti da Siria, Pakistan, Egitto per il loro viaggio della speranza a bordo del barcone partito da Tobruk. Già dal giorno precedente il drammatico naufragio chiedevano aiuto: qualcosa non andava a bordo. Ma nessuno ha ascoltato il loro appello. Una prima ricostruzione fatta dalla Guardia Costiera Greca ha giustificato il mancato intervento con il “desiderio dei migranti di proseguire il viaggio verso l’Italia”. In realtà dalle prime testimonianze sembrerebbe che il peschereccio all’inizio puntasse le coste calabre, poi avrebbe deviato verso il Peloponneso. Una foto scattata da un aereo di Frontex riprende il barcone stracarico di migranti con le braccia tese chiedendo aiuto.
Il racconto dei migranti ricostruisce che la tensione a bordo era salita poco dopo la partenza. Già sei ore dopo la ‘partenza il motore dava segni di cedimento tanto che qualcuno dei migranti aveva chiesto di tornare indietro. Il capitano avrebbe tirato dritto picchiando chi si lamentava. Poi maredì mattina sarebbe finita l’acqua potabile a bordo e molte persone disidratate iniziavano a perdere i sensi. Poi in tarda mattinata la drammatica scoperta che in stiva c’erano 6 morti di cui due bambini. Così erano iniziate le proteste e poco dopo il capitano ha calato in mare una scialuppa e si è dato alla fuga. Il barcone è rimasto in balia delle onde procedendo a zigzag. In serata due mercantili avevano ricevuto l’ordine della Guardia Costiera di avvicinarsi al peschereccio. Hanno iniziato a tirare a bordo bottiglie di acqua e cibo. Forse le persone a bordo, per afferrare i viveri, hanno fatto oscillare la barca incautamente. Poche ore dopo il motore si è spento e il barcone si è rovesciato nel mare. Le speranze di trovare qualcuno ancora vivo sono pochissime.