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Il giallo di Kata, la bambina scomparsa da Firenze: si cercano tracce nel Dna, i genitori ascoltati dai pm

Il giallo di Kata, la bambina scomparsa da Firenze: si cercano tracce nel Dna, i genitori ascoltati dai pm

Passano minuti, ore, giorni ma della piccola Kata non ci sono tracce. Da quando sabato 10 giugno è scomparsa dal cortile dell’ex Hotel Astor di Firenze non si sono mai interrotte le ricerche della bimba di 5 anni di origini peruviane. Giovedì gli investigatori sono entrati nella casa dove viveva con mamma e fratellino nello stabile occupato e hanno prelevato uno spazzolino da denti della bambina e un pettine per isolarne il Dna. Che ci sia una nuova pista? Il riserbo degli investigatori è massimo.

Secondo quanto riportato da Repubblica, il padre e la madre di Kata sono state ascoltate dai pm come persone informate sui fatti. Intanto il loro avvocato, dell’associazione Penelope che si occupa prettamente delle persone scomparse ha rinunciato al mandato per “reiterate interferenze esterne”. Non è chiaro cosa abbiano detto i genitori della piccola ai pm ma il loro appello è disperato: “aiutateci a ritrovare Kata”, dicono. Poi sono stati portati in una struttura messa a disposizione del Comune. Anche le segnalazioni arrivate fin ora non sembrano trovare riscontro.

Occhi puntati su quello strano stabile occupato in cui, secondo gli investigatori, avrebbero fatto pressione tre clan, due di origine peruviana e uno di origine romena. Questi si sarebbero con tesi il monopolio delle stanze. Si punta a cercare di ricostruire i rapporti sina dall’occupazione dello stabile e capire se c’erano effettivamente delle dinamiche fatte di scontri e aggressioni che potrebbero aver innescato il sequestro della bambina. Intanto sembrerebbe non esserci riscontro delle segnalazioni sulla presenza di alcune persone che si sarebbero aggirate nei pressi dell’edificio e di un presunto uomo con dei palloncini comparso nel cortile poco prima della scomparsa di Kata.