Il nuovo corso di FI
La “nuova” Forza Italia dopo Berlusconi, Tajani presidente-reggente: prove di unità e il nome di Silvio resterà nel simbolo
Politica - di Carmine Di Niro
Tenere insieme il partito nel nome di Silvio Berlusconi, che non a caso resterà “per sempre nel simbolo”, già a partire dalle prossime elezioni, le Regionali in Molise.
È la parola d’ordine in Forza Italia, che deve fare i conti con la scomparsa del fondatore, leader e, cosa non di poco conto, principale finanziatore di un partito carico di debiti.
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Si riparte dunque da Berlusconi, spiega il coordinatore del partito Antonio Tajani durante la conferenza stampa nella sede degli azzurri. Conferenza che si apre con la lettura di un messaggio da parte di Marina Berlusconi, primogenita del Cavaliere e secondo molteplici retroscena colei che è di fatto delegata dalla famiglia alla gestione dei rapporti col partito fondato dal padre, scomparso lunedì 12 giugno.
“Marina Berlusconi mi ha ribadito, nel rispetto dei ruoli, la stima e l’affetto e la vicinanza di tutta la sua famiglia a Forza Italia”, spiega il coordinatore riferendo di un colloquio telefonico ieri con la figlia del Cavaliere.
I prossimi appuntamenti sono la riunione del comitato di presidenza, giovedì prossimo, per la convocazione del Consiglio nazionale chiamato a eleggere il nuovo presidente che prenderà il posto di Berlusconi. In pole c’è lo stesso Tajani, che farà da “reggente” fino al congresso che non sarà sicuramente svolto entro il 2023.
L’orizzonte appare dunque quello delle Europee del 2024. “Continueremo a rafforzare il Partito popolare europeo e lavoreremo, come indicato da Berlusconi, per creare una maggioranza di centrodestra tra popolari, conservatori e liberali, come voleva lui. Ci presenteremo alle elezioni 2024 con liste competitive“, assicura Tajani.
“Per rispettare l’articolo 19 dello statuto che purtroppo prevede cosa si deve fare in caso di impedimento del presidente – ha detto Tajani – il Consiglio nazionale sarà chiamato ad eleggere il presidente del movimento politico che dovrà guidare il movimento fino al prossimo Congresso nazionale. Dovrà essere convocato dal nuovo presidente, in base allo statuto, sentito il Consiglio nazionale. Sono gli adempimenti statutari che noi rispetteremo”, le parole del ministro degli Esteri.
Tajani ha anche colto l’occasione per smentire l’indiscrezione su una possibile candidatura di Paolo Berlusconi, fratello del compianto leader azzurro, nel collegio elettorale di Monza lasciato scoperto proprio dalla scomparsa del Cavaliere.
Come detto, le parole di Tajani in conferenza sono sembrate in particolare un modo per tenere insieme un partito che rischia un fuggi-fuggi: chi attratto dalle sirene leghiste di Matteo Salvini, che strappando senatori e deputati a Forza Italia aumenterebbe il suo peso nella maggioranza, chi da quelle renziane.
In questo senso vanno lette le dichiarazioni su Marta Fascina, deputata ma soprattutto ultima compagna di Berlusconi, che negli ultimi mesi è prima andata in rotta di collisione con l’ala dei “ronzulliani” e poi è riuscita ad ottenere la nomina in ruolo di vertice di alcuni suoi fedelissimi.
Di Fascina Tajani ha detto in conferenza che “è una deputata, è stata la compagna del presidente, non occorre che le venga ritagliato alcun ruolo formale”, di fatto confermando il suo ruolo di “manovratrice” dietro le quinte del partito.
Conferenza che ha visto presente anche la stessa capogruppo al Senato Licia Ronzulli, che ha sottolineato come quello annunciato da Tajani è “un percorso assolutamente condiviso”. “È chiaro che ora siamo in mare aperto ma chi va in barca a vela sa che è necessaria l’armonia della squadra: dobbiamo praticare l’unità senza farci condizionare da quelli che vorrebbero un partito litigioso, diviso e debole. Non sarà così”, ha aggiunto l’ex fedelissima del Cavaliere.