Arrestato in Germania il camionista tedesco che lo scorso 30 novembre avrebbe investito e ucciso l’ex campione di ciclismo italiano, Davide Rebellin, 51 anni. L’autotrasportatore si chiama Wolfgang Rieke, ha 62 anni, ed è stato arrestato su mandato di arresto europeo richiesto dal gip di Vicenza. Si trova al momento in stato di fermo nel carcere di Münster.
Rebellin si stava allenando nel vicentino lungo una strada statale piuttosto trafficata, a pochi chilometri da Lonigo. Aveva annunciato il suo ritiro dalle corse da poco. Aveva vinto un’edizione dell’Amstel Gold Race (nel 2004), tre della Freccia Vallone (nel 2004, 2007 e 2009) e una della Liegi-Bastogne-Liegi (nel 2004), oltre a una tappa al Giro d’Italia.
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Secondo quanto ricostruito l’autotrasportatore, dopo l’incidente, sarebbe sceso, avrebbe visto il corpo steso a terra, e si sarebbe rimesso al volante, verso la Germania. Avrebbe in seguito sostituito il rimorchio e lavato le tracce di sangue con un detergente “ad alta reazione acida”. Le indagini hanno utilizzato anche alcune immagini delle telecamere di sorveglianza installate nei pressi del luogo dell’incidente.
Rieke è stato prelevato a circa 200 giorni dall’incidente dalla polizia tedesca a Recke, nella Renania settentrionale. È comparso di fronte al magistrato assistito da Thomas Klein, il legale che ha assunto la sua difesa con l’avvocato Antonio Salzano. Lavorava per la ditta del fratello. Ha sempre detto di non essersi accorto di aver investito l’ex atleta.
Era stato già condannato a Foggia nel 2001 dopo essere fuggito dopo un incidente, senza soccorrere i feriti. E nel 2014 gli era stata ritirata la patente a Chieti per guida in stato di ebrezza. I carabinieri erano andati a Greven per analizzare il tir. Come si legge nell’ordinanza, il decesso di Rebellin “è da imputare esclusivamente ad una pluralità di violazioni di norme comportamentali da parte di Rieke nella conduzione dell’autoarticolato”.