Dem in fibrillazione
Direzione di fuoco per Schlein: la segretaria del Pd attesa all’esame del Nazareno
Alta tensione dopo l'abbraccio in piazza con Conte, il passamontagna di Beppe Grillo, l'addio di D'Amato. "Non mi farò ingabbiare". Gli interventi di Bonaccini, Guerini e Orfini
News - di Antonio Lamorte
Elly Schlein che scende in piazza al fianco di Giuseppe Conte, che va ai funerali di Berlusconi, accusata di comunicare soltanto con il suo cerchio magico, di avere una linea ambigua sull’Ucraina, accusata e assolta della débâcle alle ultime amministrative. Elly Schlein attesa oggi alla direzione nazionale del partito. Già una mezza resa dei conti: ci si aspetta una linea, dichiarazioni più nette su come intenderà guidare il partito fino alle elezioni Europee del 2024. C’è grandissimo hype intorno all’appuntamento che si terrà nel pomeriggio alle 15:00 alla sede del Nazareno. C’era già la settimana scorsa, quando era in programma l’appuntamento, saltato dopo le morti di Silvio Berlusconi e di Flavia Franzoni. Le acque che si erano un po’ calmate dopo la batosta alle ultime amministrative, si sono di nuovo parecchio agitate dopo l’abbraccio in piazza con “l’avvocato del popolo”.
Quale visione, prospettiva, futuro vuole e vede per il Partito la segretaria enfant prodige del centrosinistra e letteralmente esplosa alle ultime primarie, quando con una rimonta clamorosa aveva ribaltato il voto dei circoli e battuto il favoritissimo governatore dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini. Quale? Pd che la segretaria vorrebbe nelle piazze, come si è visto sabato pomeriggio quando ha raggiunto l’ex Presidente del Consiglio e leader del M5s alla manifestazione contro la precarietà. “Ci sono terreni su cui si può lavorare insieme anche nelle nostre differenze – aveva detto Schlein – . Uno di questi è quello della battaglia per il lavoro di qualità e per il salario minimo su cui, non solo 5 Stelle e PD, ma anche Alleanza verdi e sinistra e anche Calenda hanno fatto delle proposte. Noi continueremo a lavorare perché su questi temi si possa essere più efficaci insieme nel contrastare quello che sta facendo il governo di Giorgia Meloni che aumenterà la precarietà e aumenterà la paura di futuro che colpisce soprattutto le giovani generazioni e le donne soprattutto al sud di questo paese. I cittadini sono portatori di un disagio economico e sociale che il governo non vede”
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E però da quel momento era stato tutto un fiorire di polemiche. Prima per l’uscita sul passamontagna di Beppe Grillo, poi per l’addio all’Assemblea comunicato dall’ex assessore di Zingaretti nel Lazio e candidato alla Regione Alessio D’Amato. “Brigate e passamontagna anche no. È stato un errore politico partecipare alla manifestazione”. Secondo un retroscena di Repubblica la segretaria avrebbe confidato ai suoi collaboratori di non sapere neanche che il fondatore del M5s sarebbe salito sul palco in piazza. “Neanche lo conosco”.
E però su quello stesso palco c’era Moni Ovadia, protagonista di un’invettiva contro la NATO e contro gli Stati Uniti. Altra posizione dibattutissima, da sciogliere, altro punto controverso per la nuova segretaria che a un Piero De Luca, figlio del governatore campano Vincenzo, ha preferito Paolo Ciani, che non è nel partito, come vicecapogruppo alla Camera dei deputati. Il presidente del partito Stefano Bonaccini, al lavoro sulla sua area interna di minoranza “Energia Popolare” che però non va chiamata corrente e che debutterà a luglio, avrebbe chiarito ai suoi che “la linea sull’Ucraina non può essere in discussione, ma evitiamo assolutamente polemiche per indebolire Elly”. Martedì prossimo la segretaria sarà a Bruxelles per riunire la delegazione dem che finora, come sul voto sull’adesione dell’Ucraina alla NATO, si è mossa in ordine sparso.
Crepe si allargano anche sull’abuso d’ufficio, con la segretaria restia all’abolizione prevista dal ddl del governo Meloni e amministratori locali dem che invece hanno tirato un sospiro di sollievo. Schlein avrebbe comunque intenzione di annunciare altre manifestazioni e tornare in piazza. Sul lavoro, il Pnrr, la sanità pubblica, l’autonomia differenziata. Gli stessi punti che potrebbe trattare oggi in direzione. Il Corriere della Sera riporta virgolettati più affilati: “Io rispondo all’elettorato delle primarie che mi ha votato e che chiedeva una nuova politica, quindi con me non torneranno mai le vecchie logiche e i vecchi riti correntizi. Io non mi farò ingabbiare”. Previsti anche gli interventi dei big della minoranza del partito Bonaccini, Lorenzo Guerini e Matteo Orfini. La segretaria non avrebbe intenzione di farsi dettare la linea: “Non torniamo indietro anche perché daremmo l’immagine di un partito paternalista nelle mani di pochi saggi, per la maggior parte uomini. Mi chiedo se sarebbe accaduto lo stesso con un segretario uomo. In ogni caso, io sono qui per fare altro”.