È iniziata la discussione alla Camera sulla proposta di legge sulla perseguibilità del reato di surrogazione di maternità o gestazione per altri commesso all’estero da cittadino italiano. Si tratta della proposta presentata da Fratelli d’Italia per modificare la legge 40 del 2004. La Gestazione per altri è una forma di procreazione assistita che prevede che la gravidanza sia portata avanti per conto di altri. Una scelta a cui molte coppie ricorrono perché impossibilitati ad avere figli per patologie o persone singole o coppie di uomini. Attualmente è legale in alcuni paesi d’Europa e del mondo ma in Italia è vietata appunto dalla legge 40 del 2004.
La proposta di legge fatta da FdI è stata approvata dalla commissione Giustizia il 31 maggio e poi dalla commissione Affari costituzionali. La relatrice è Carolina Varchi, di Fratelli d’Italia. “Ha l’obiettivo di estendere la punibilità della condotta, che è già considerata reato dal nostro ordinamento”, ha detto Varchi prendendo la parola in Aula, “nella convinzione che in Italia abbia avuto una reale efficacia deterrente, finendo per disincentivare la pratica”. La legge punisce con la reclusione da 3 mesi a 2 anni e con la multa da 600.000 euro a un milione di euro “chiunque, in qualsiasi forma, realizza, organizza o pubblicizza la commercializzazione di gameti o di embrioni o la surrogazione di maternità”, ora con la pdl si aggiunge un periodo volto a prevedere che se i suddetti fatti sono commessi all’estero, il cittadino italiano è punito secondo la legge italiana. Ed è quest’ultima la novità proposta che prende il nome di ‘reato universale’.
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La nuova proposta riguarda anche la commercializzazione di embrioni e gameti è previsto per le tecniche di tipo eterologo, quello in cui la donna porta avanti una gravidanza con l’embrione fecondato con un ovulo o uno spermatozoo o entrambi donati. In Italia l’eterologa è vietata alle coppie omosessuali e alle persone singole, ma è consentita dal 2014 alle coppie eterosessuali purché siano rispettati i princìpi di volontarietà e gratuità della donazione. In questo caso il nuovo reato si applicherebbe se venissero violati i princìpi di gratuità della donazione all’estero.
La proposta ha fatto scattare non poche polemiche e le proteste dei genitori che hanno manifestato a Montecitorio. “Arresto fino a due anni e una multa fino a 1 milione di euro per gli italiani che accedono alla gravidanza per altri nei Paesi dove è lecita. A parole dichiarano di voler introdurre un reato universale inapplicabile che verrà subito impugnato“. E’ questa la denuncia dell’avvocata Filomena Gallo, la segretaria dell’associazione Luca Coscioni che questa mattina ha manifestato sotto Montecitorio insieme a Famiglie Arcobaleno e altre associazioni contro la pdl sul reato di surrogazione di maternità commesso all’estero da cittadino italiano. “Siamo genitori, non criminali” la frase sui cartelli degli attivisti, e tra di loro anche i deputati di +Europa Riccardo Magi e Benedetto Della Vedova, che li hanno poi mostrati nel corso del dibattito generale alla Camera sul provvedimento che prevede la maternità surrogata come reato universale. “Il solo fatto che la gestazione per altri (Gpa) sia lecita e regolamentata in alcuni Paesi rende impossibile qualificarla come reato universale – ha spiegato l’avvocata -. Una legge senza futuro che finirà col sovraccaricare il sistema giudiziario e nel frattempo, rischia di allontanare temporaneamente bambini dalle loro famiglie legittime, solo per soddisfare un capriccio ideologico dei proponenti”. L’appello contro la pdl sulla Gpa ‘reato universale’ è stato firmato da 10.000 persone, mentre nel frattempo è stata depositata alla Camera e in Senato la proposta di legge sulla gravidanza per altri solidale dell’associazione Luca Coscioni.
“Si dice che non c’è alcuna volontà di colpire i figli, invece state dicendo a questi bambini, che sono già nati o che potrebbero nascere, che sono figli di un crimine universale. È il massimo che si può fare in termini di stigma”, ha tra l’altro detto Magi, parlando in qualità di relatore di minoranza. “Si può essere così sicuri di definirsi tutori della dignità della donna se non ci si chiede dove sia il rispetto della volontà della donna? Si dà per scontato che non ci possa essere una donna che abbia la volontà di portare avanti una gravidanza per altri e dobbiamo assumerlo come una certezza. Ai tempi del dibattito sull’interruzione di gravidanza si diceva lo stesso: c’era chi sosteneva che non era possibile, che dipendeva certamente da condizioni economiche o sociali, se vi era una donna che volesse interrompere la gravidanza. Siamo sempre allo stesso punto: c’è qualcuno che può ergersi a tutore dalla volontà della donna senza nemmeno ascoltarla?“. “Noi siamo qui per dire a quelle famiglie che sono diventate tali grazie alle gestazione per altri che c’è in quest’Aula chi vi considera genitori e non criminali”, ha concluso.
“Abbiamo fatto una proposta di legge sulla regolamentazione della gravidanza solidale per altri, fatta di regole e tutele: con un registro nazionale della gestanti, con la prerogativa che le donne avranno meno di 42 anni e dovranno essere già madri, con un accertamento serio sanitario e psicologico che confermi la loro disponibilità e con una formale condanna alla riduzione in schiavitù se una donna viene costretta a fare ciò che non vuole”. Lo ha detto Filomena Gallo, avvocato e segretaria dell’associazione Luca Coscioni, che insieme ad altre associazioni ha elaborato la proposta di legge per la gravidanza solidale per altri appena depositata alla Camera e al Senato da Riccardo Magi di +Europa e Ivan Scalfarotto di Italia viva. “Ciò che vuole fare il governo è una piena invasione della sovranità territoriale degli altri paesi, giuridicamente inapplicabile – continua Gallo – Un reato universale nasce perché c’è una comunità internazionale che individua un fatto come reato, ma se ci sono paesi nel mondo che normano la Gpa, questo tipo di iniziativa diventa illegale”.