Il dibattito surreale
Gestazione per altri, l’ipocrisia del reato “universale” voluto da Meloni: farebbe arrestare Elon Musk (se fosse italiano)
Politica - di Carmine Di Niro
Parte tra “fuochi d’artificio” il dibattito alla Camera sulla proposta di legge della deputata di Fratelli d’Italia Carolina Varchi di rendere “universale” il reato di “maternità surrogata”, ovvero di trasformarlo in perseguibile anche se commesso all’estero da cittadini italiani.
La gestazione per altri, che il governo definisce col termine dispregiativo di “utero in affitto” o appunto “maternità surrogata”, è una forma di procreazione assistita che prevede che la gravidanza sia portata avanti da una persona per conto di altre che, per patologia o condizione, non possono avere figli.
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La Gpa è vietata in Italia dalla legge 40 del 2004, approvata dal secondo governo Berlusconi: le persone che nel nostro Paese vogliono farvi ricorso devono recarsi all’estero e si tratta in larga parte di coppie eterosessuali con problemi di fertilità, ma anche di persone singole, di coppie di uomini e in casi più rari anche di donne.
Attualmente le sanzioni previste dall’attuale legge consistono nella punibilità da tre mesi a due anni di carcere e con la multa da 600mila a un milione di euro: “l’universalità” prevede in caso di approvazione della proposta di legge che se i fatti vengono commessi all’estero, il cittadino italiano è punito secondo la legge italiana.
Nel corso del dibattito odierno alla Camera, dalle opposizioni sono arrivate parole dure nei confronti del progetto della maggioranza di rendere la Gpa “reato universale”. Federico Gianassi del Partito Democratico ha sottolineato che il tema della gestazione per altri è utilizzato dall’esecutivo “per affermare qualcos’altro: il primato del diritto nazionale sul diritto europeo e diritto internazionale. Nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, c’è scritto che nessun cittadino può essere condannato se il fatto sia compiuto in un territorio dove esso è consentito”.
Ma le parole più dure, e con richiami anche internazionali, sono arrivate nell’intervento in Aula di Marco Grimaldi di AVS, l’Alleanza Verdi Sinistra. Grimaldi, come riferisce Open, ha fatto un richiamo alla recente visita in Italia di Elon Musk, il CEO di Tesla e Twitter accolto con onori da capo di Stato dalla premier Giorgia Meloni e dal ministro degli Esteri Antonio Tajani.
Ho accolto con grande piacere oggi a Palazzo Chigi @elonmusk. Un incontro molto proficuo e un momento di grande cordialità dove abbiamo affrontato alcuni temi cruciali: innovazione, opportunità e rischi dell’intelligenza artificiale, regole europee di mercato e natalità. Avanti… pic.twitter.com/MOQlirj7XC
— Giorgia Meloni (@GiorgiaMeloni) June 15, 2023
Alfiere del “free speech” e della battaglia per la natalità, spostatosi da tempo su posizioni vicine alla destra americana ed in particolare al candidato alle primarie Repubblicane Ron DeSantis, Musk si è sposato due volte ed ha otto figli. L’ultima si chiama Exa Dark Sideræl ed è nata nel dicembre 2021 dalla relazione con la cantante canadese Grimes (pseudonimo di Claire Boucher), con cui non fa più coppia dal settembre dello stesso anno.
Ma nel suo discorso in Aula, Grimaldi ha sottolineato soprattutto che Exa Dark Sideræl è nata tramite maternità surrogata, stessa forma di procreazione assistita che la maggioranza vorrebbe rendere in Italia reato universale. Per questo Grimaldi ha rimarcato “l’ipocrisia” della premier Giorgia Meloni, “che sorride a fianco di Elon Musk, diventato padre due anni fa grazie alla gestazione per altri: se fosse stato italiano, Musk avrebbe commesso un reato universale”.