Uno dei fastidi che proverbialmente l’uomo sopporta di meno sono le zanzare. E quest’anno, già a maggio, la loro presenza nelle regioni italiane sarebbe triplicata. E questo grazie alle terribili piogge che per mesi si sono abbattute sull’Italia e agli allagamenti che hanno provocato. Condizioni ottimali per gli sgradevoli insetti che non rappresentano solo un fastidio ma anche un concreto rischio per la salute. “Rispetto all’anno scorso, oggi ne contiamo il triplo. Ma c’è da dire che nel 2022 avevamo avuto una primavera particolarmente asciutta, che aveva limitato i focolai”, ha detto Gioia Capelli, direttrice scientifica dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, in un’intervista a Repubblica.
Nei mesi scorsi l’allarme era scattato in Emilia Romagna: l’acqua stagnante dell’alluvione aveva creato seri rischi per la popolazione tanto che la Regione ha deciso di ricorrere ai droni, che spargeranno dal cielo il Bacillus thuringiensis, un batterio nocivo per le larve degli insetti ma innocuo per l’uomo. Chikungunya, Dengue e febbre del Nilo occidentale sono nomi di malattie tropicali trasmesse da questi insetti e di cui negli ultimi anni si è assistito a contagi anche in Italia. E secondo l’Ecdc, il centro Europeo per le malattie infettive ha invitato a tenere alta la guardia perché con l’aumento delle temperature miste a pioggia, la presenza degli insetti potrebbe aumentare e con essi la circolazione di questi virus che un tempo avremmo definito esotici.
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Occhi puntati su zanzara tigre e zanzara egiziana che hanno il corpo nero con dei puntini bianchi che sono state trovate in 13 paesi europei, comprese tutte le regioni italiane. Nella penisola c’è stato anche qualche avvistamento di zanzara anofele ma che gli esperti rassicurano non essere responsabili della trasmissione della malaria. L’Ecdc chiama in causa il clima lanciando l’allaerta a non sottovalutare i cambiamenti in atto: “L’Europa sta vivendo un trend di aumento delle temperature con ondate di calore e alluvioni più frequenti e severe. Le estati diventano più lunghe e calde. Questo crea condizioni favorevoli per le zanzare”, ha detto la direttrice del centro europeo, Andrea Ammon. Se l’espansione di questi insetti proseguirà, “ci aspettiamo più casi, ed eventualmente decessi, da malattie come Dengue, Chikungunya e febbre del Nilo occidentale”, avverte Ammon. Che fare? Semplicemente stare attenti e fornirsi sempre di una protezione adeguata contro le punture: zanzariere, repellenti e abiti lunghi.
E non è un caso che già dall’anno scorso in Italia si è parlato di emergenza febbre del Nilo. In tutta europa l’Italia è quella che ha avuto più contagi: 588 tra giugno e novembre, con 295 forme che hanno colpito il cervello e 37 decessi. Questa statistica tiene conto solo delle infezioni contratte in loco, non di quelle importate dai viaggiatori. “Nel 2007 fummo il primo Paese europeo a registrare un focolaio autoctono di Chikungunya”, ricorda Capelli. A spaventare, a rigor di logica, sono i temporali e gli allagamenti che portano gli esperti a diramare l’allerta. Ma per il momento, sul piano dei contagi l’Istituto Superiore di Sanità ha registrato solo 3 casi di West Nile, in tre città molto distanti.