Lo youtuber indagato
Incidente di Casal Palocco, arresti domiciliari per lo youtuber Matteo Di Pietro
Per l'incidente di Roma in cui è morto Manuel, un bambino di 5 anni, lo youtuber 20enne è indagato per omicidio stradale e lesioni
Cronaca - di Antonio Lamorte
Agli arresti domiciliari Matteo Di Pietro. Le forze dell’ordine hanno eseguito l’ordinanza per lo youtuber 20enne che mercoledì 14 giugno sarebbe stato alla guida del Suv Lamborghini coinvolto nell’incidente di Casal Palocco, a Roma, in cui era morto Manuel, un bambino di cinque anni. Ferite nello schianto la madre e la sorellina della vittima, di tre anni. Lo youtuber è indagato per omicidio stradale e lesioni. Alcune voci raccolte da Il Corriere della Sera nel quartiere avevano raccontato che “Matteo e il suo amico Vito Loiacono sono all’estero, il primo in Spagna, il secondo in Turchia”. Notizie non confermate.
La Procura di Roma ha disposto una serie di consulenze sull’incidente. La ricostruzione della dinamica con verifica della velocità cui viaggiava il Suv e l’analisi dei cellulari delle cinque persone che erano a bordo. Gli inquirenti vogliono anche chiarire l’eventuale esistenza di video, foto o comunicazioni utili alle indagini. L’attenzione, anche dei media, si è infatti concentrata sulla pista della presunta challenge social da postare sui canali del gruppo degli youtuber.
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Il gruppo “TheBorderline” era stato aperto nel 2020 da cinque giovani, aveva 600mila iscritti. Si ispirava alle azioni del popolare youtuber e imprenditore statunitense MrBeast che in genere realizzava video in cui portava a termine delle sfide. La scorsa settimana i ragazzi avevano regolarmente fittato un suv Lamborghini Urus, forse per confezionare altri contenuti da postare sulle loro pagine. Il gruppo si è sciolto domenica 18 giugno, quattro giorni dopo l’incidente. La decisione era stata annunciata con un messaggio sul canale Youtube.
“I TheBorderline esprimono alla famiglia il massimo, sincero e più profondo dolore. Quanto accaduto ha lasciato tutti segnati con una profonda ferita, nulla potrà mai più essere come prima. L’idea di TheBorderline era quella di offrire ai giovani un intrattenimento con uno spirito sano. La tragedia accaduta è talmente profonda che rende per noi moralmente impossibile proseguire questo percorso. Pertanto, il gruppo interrompe ogni attività con quest’ultimo messaggio. Il nostro pensiero è solo per la vittima”.
A bordo dell’automobile al momento dello schianto ci sarebbero state cinque persone. La velocità consentita in quel tratto di strada è fissata sul limite dei 30 chilometri orari. La Municipale sta ancora ricostruendo quanto successo. Compito dei carabinieri del Nucleo di Palazzo di Giustizia acquisire documenti e telefonini dei passeggeri. Almeno venti i verbali delle persone ascoltate dalla polizia giudiziaria, un dato che potrebbe anche salire.
“Matteo è figlio di una famiglia per bene, il papà è un dipendente del Quirinale”, ha fatto sapere giorni fa l’avvocato Francesco Consalvi. Il padre del ragazzo, Paolo di Pietro, è dipendente della Presidenza della Repubblica, con mansioni amministrative presso la Tenuta di Castel Porziano. Il legale racconta delle minacce arrivate al ragazzo, di morte, di “fare una fine orribile”. Il legale si era concentrato anche su alcuni dettagli della dinamica: “È giusto fare chiarezza su alcuni punti. Il primo tra tutti, immortalato nelle foto dell’incidente è che la guidatrice della Smart viaggiava nella corsia opposta a quella su cui marciava la Lamborghini e che a lei sarebbe spettato dare la precedenza. In secondo luogo c’è la questione relativa al test sulle sostanze stupefacenti e alcol. Non vi erano tracce nel mio cliente di eccitanti o simili, diversamente l’autorità giudiziaria sarebbe pesantemente intervenuta con qualche misura cautelare. Così non è stato”.