Indaga la Procura e Cnr
Auto esplode in tangenziale, il mistero delle bombole nell’auto prototipo: gravi le condizioni della ricercatrice e dello stagista
Cronaca - di Rossella Grasso
Poco dopo le 14 di venerdì un’auto è improvvisamente esplosa sulla tangenziale di Napoli. Dalle prime ricostruzioni sembrerebbe non esserci stato nessun tamponamento, nessun contatto. Cosa è successo che ha provocato la terribile esplosione che portato in ospedale i due passeggeri della vettura? Si tratta di una ricercatrice del Cnr, Maria Vittoria Prati, 60 anni e di uno stagista laureando in ingegneria meccanica, Fulvio Filace di 25 anni. Entrambi hanno riportato ustioni di terzo grado su tutto il corpo. E’ andata peggio alla ricercatrice che ha riportato ustioni per il 90% del corpo. Entrambi sono subito stati portati al centro grandi ustionati del Cardarelli e le loro condizioni sarebbero ancora critiche. Secondo quanto riportato da Repubblica, i due stavano viaggiando su un’auto prototipo del Cnr. I familiari vogliono vederci chiaro e chiedono verità. Intanto la Procura ha aperto una indagine così come il Cnr ha avviato una indagine interna sull’incidente.
Il direttore dell’istituto, Riccardo Chirone, annuncia l’avvio dell’indagine e sottolinea come da parte del Cnr ci sia la massima disponibilità a collaborare con gli inquirenti. La vettura esplosa, una Volkswagen Polo, è, spiega Chirone, “un prototipo affidato all’università di Salerno per un progetto di ricerca europeo sulla ibridizzazione dei motori di cui il Cnr non è partner. Le prove vengono fatte anche su strada. Sono appena rientrato a Napoli e ho avviato una indagine interna. Da parte del Cnr c’è la massima collaborazione con le autorità. Questa vicenda ci rattrista e ci colpisce molto per il coinvolgimento di una collega e di un giovane studente”. Si tratterebbe di un progetto per rendere ibride le auto da rottamare. Un progetto che punta sull’ecologia con pannelli solari e una serie di macchinari sui sedili posteriori. Non è chiaro cosa sia successo all’improvviso e cosa praticamente abbia scatenato l’esplosione che ha travolto di due passeggeri. Lui sbalzato fuori dall’auto, lei rimasta intrappolata tra le fiamme.
Le gravi condizioni dei due feriti non hanno ancora permesso agli investigatori della polizia stradale di raccogliere le loro testimonianze. Secondo quanto riportato dall’Ansa sulla base dei primi rilievi si ritiene che a causare la deflagrazione, mentre l’auto si trovava sulla tangenziale di Napoli poco dopo Corso Malta in direzione Pozzuoli, siano state delle bombole a bordo dell’auto, dal contenuto ancora non definito. Altro elemento da chiarire sarà la natura dell’innesco: le ipotesi vanno dal caldo a una scintilla, viene esclusa una collisione perché dalle immagini delle telecamere sulla tangenziale non si vede alcun urto della Polo con altri veicoli né contro il guardrail.
E intanto monta la preoccupazione dei familiari dei due che vogliono vederci chiaro su quanto accaduto. “Fulvio è un ragazzo gentile di 25 anni, primogenito di tre figli, appassionato di palestra e motori, in procinto di laurearsi al percorso Motoristico, appunto, della magistrale di Ingegneria Meccanica – scrive suo cugino Fabio su Facebook – A Fulvio bastavano pochi crediti per chiudere il percorso di studi, tra cui alcuni CFU da ottenere con un tirocinio curriculare che stava svolgendo presso il CNR di Napoli. Come emerso dai fatti di cronaca, la deflagrazione dell’auto è avvenuta probabilmente a causa di due bombole di ossigeno o di materiale infiammabile presenti nella vettura del CNR”.
“Fulvio ha studiato tantissimo in questi anni e spesso lo vedevo sui libri a quella scrivania di Nonno Enzo a cui eravamo tanto legati – continua lo sfogo di Fabio su Facebook – Sognava di lavorare in Ferrari, di affermarsi, di trovare l’indipendenza che ha provato a costruirsi negli anni consegnando pizze il sabato sera e uscendo sempre meno con gli amici. I suoi sogni non possono finire così. Per conseguire gli ultimi crediti all’università sta rischiando di dare come credito la sua vita”.