La difficile trattativa

Zuppi a Mosca per la pace, Putin ‘risponde’ bombardando i civili a Kramatorsk: 10 morti per i missili su un ristorante

Esteri - di Carmine Di Niro - 28 Giugno 2023

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Zuppi a Mosca per la pace, Putin ‘risponde’ bombardando i civili a Kramatorsk: 10 morti per i missili su un ristorante

Non sono segnali incoraggianti quelli che arrivano dall’Ucraina per il cardinale Matteo Maria Zuppi, il presidente della Cei e inviato di pace che oggi giungerà a Mosca per tentare una difficile quanto agognata pace tra russi e ucraini. Il presidente della Conferenza episcopale italiana arriva alle porte del Cremlino in uno dei momenti più confusi e complessi della Russia post-sovietica: il quasi-golpe delle milizie Wagner di Evgenij Prigozhin, poi derubricata dall’ex “chef” di Putin in una più semplice “protesta”, prima di venir spedito in un sostanziale esilio in Bielorussia.

Mentre Zuppi è a Mosca, dicevamo, in Ucraina l’esercito russo bombarda senza pietà la città di Kramatorsk, che funge da capitale regionale dopo l’occupazione di Donetsk da parte della Russia nel 2014. Due missili S-300 hanno colpito intorno alle 20 di martedì (ora locale) una pizzeria e un vicino edificio: drammatico il bilancio provvisorio, che parla di dieci vittime, tra cui tre minori, oltre a due dipendenti della pizzeria. I servizi di emergenza di Kiev sottolineano anche la presenza di 61 feriti, di cui tre stranieri e un bambino di appena otto mesi.

Tra i morti ci sono una ragazza di 17 anni e due sorelle di 14 anni, le cui fotografie circolano sui social media ucraini.

Le immagini mostrano infatti la struttura completamente devastata con danni anche ai vicini condomini e locali commerciali. In un’altra esplosione la scorsa notte cinque persone sono rimaste ferite.

Il presidente Volodymyr Zelensky ha dichiarato che la Russia “ha attaccato brutalmente Kramatorsk con missili S-300“. “Ogni manifestazione di terrore di questo tipo dimostra sempre di più a noi e al mondo intero che la Russia merita solo una cosa come risultato di tutto ciò che ha fatto: la sconfitta e un tribunale, processi equi e legali contro tutti gli assassini e i terroristi russi“, ha detto Zelensky in un discorso serale condiviso sul suo account Twitter.

Anche il villaggio di Bilenke, appena a nord-est di Kramatorsk, è stato oggetto di un attacco con S-300, missili di fabbricazione sovietica originariamente progettati per la difesa aerea e poi riutilizzati dalla Russia per attaccare obiettivi terrestri in Ucraina. Secondo l’ufficio del Procuratore generale ucraino, cinque persone sono rimaste ferite nell’attacco.

È dunque in questo contesto che avrà luogo oggi il primo giorno di incontri di Zuppi, che come sottolinea il bollettino della Santa Sede avrò come obiettivo principale “incoraggiare gesti di umanità, che possano contribuire a favorire una soluzione alla tragica situazione attuale e trovare vie per raggiungere una giusta pace”.

Zuppi alla vigilia della partenza ha incontrato Papa Francesco – quando era tornato dall’Ucraina Bergoglio era appena stato ricoverato all’Ospedale Gemelli. “I risultati di tali colloqui – informava una nota della Santa Sede alla fine della missione di due giorni in Ucraina – come quelli con i Rappresentanti religiosi, nonché l’esperienza diretta dell’atroce sofferenza del popolo ucraino a causa della guerra in corso, verranno portati all’attenzione del Santo Padre e saranno senz’altro utili per valutare i passi da continuare a compiere sia a livello umanitario che nella ricerca di percorsi per una pace giusta e duratura”.

Il cardinale incontrerà il patriarca ortodosso di Mosca Kirill e responsabili del governo russo: il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha spiegato che l’arcivescovo di Bologna sarà ricevuto dal consigliere per la politica estera del Cremlino Yuri Ushakov, non è chiaro invece se incontrerà Vladimir Putin. Cremlino che tramite Peskov ha anche espresso “un alto apprezzamento per le iniziative del Papa per la soluzione del conflitto ucraino“.

Zuppi aveva definito un’indicazione positiva, “che abbiamo accolto con riconoscenza”, le parole di apprezzamento per gli sforzi del Vaticano espresse dal ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov. La Santa Sede non intende mediare direttamente la pace, al momento una missione che pare impossibile. Più che altro l’obiettivo è “creare un’atmosfera di pace” che possa smorzare la logica di guerra che pervade ogni trattativa e ogni dialogo tra le parti. Ascoltare e incoraggiare “gesti di umanità”. I primi passi riguardano la mediazione umanitaria, con il rilascio dei prigionieri di guerra e il ritorno in Ucraina dei bambini deportati in Russia – accusa che è costata tra l’altro a Vladimir Putin l’incriminazione per “crimini di guerra” dalla Corte internazionale dell’Aja.

 

28 Giugno 2023

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