Il servizio
It Alert, cosa è e come funziona il sistema di allarme pubblico in sperimentazione in tutta Italia
Il test in Toscana. Il sistema informerà gli italiani in caso di emergenze come eventi climatici estremi o altri disastri umani o ambientali. Nessuna app, solo una notifica con test mandata grazie alla tecnologia delle cell-broadcast
News - di Redazione Web
It-alert ha esordito ieri. Si è tenuta in Toscana la prima sperimentazione del sistema di allarme pubblico nazionale che informerà gli italiani in caso di emergenze come eventi climatici estremi o altri disastri umani o ambientali. “Quando sarà operativo, per determinati eventi emergenziali, il Servizio Nazionale della protezione civile con IT-alert integrerà le modalità di informazione e comunicazione già previste per informare la popolazione, allo scopo di favorire l’adozione delle misure di autoprotezione in rapporto alla specifica tipologia di rischio e al contesto di riferimento”. Altre quattro Regioni – Sardegna, Sicilia, Calabria ed Emilia Romagna – intraprenderanno i test nei prossimi giorni, entro la fine dell’anno saranno coinvolte tutte le Regioni della penisola.
It-alert è gestito dalla Protezione Civile, si serve della tecnologia cell-broadcast ed è conforme allo standard internazionale “Common Alerting Protocol” (CAP). L’obiettivo è che il servizio possa avvisare in futuro tutta la cittadinanza geograficamente vicina in caso di gravi emergenze o catastrofi ambientali. La notifica, una volta arrivata, blocca momentaneamente tutte le altre funzionalità del telefono. Non è un’applicazione, non si serve degli sms. Quello di ieri è stato il primo test pubblico in Toscana ma già nel 2022 erano state condotte delle sperimentazioni durante delle esercitazioni della Protezione Civile Vulcano 2022 e Sisma dello Stretto 2022.
Ieri è stata spedita una notifica. Una notifica da un suono ben riconoscibile e differente dalle altre suonerie che segnala l’arrivo di un messaggio di testo. La tecnologia cell-broadcast ha permesso una comunicazione unidirezionale e generalizzata senza applicazioni o sms, di modo che possa essere utilizzabile anche in situazioni in cui la linea risulti molto limitata. Di fatto le persone non hanno dovuto fare nulla, neanche scaricare un’applicazione. Per ricevere la notifica basta avere il telefono acceso e connesso alla rete.
Ma cosa notifica It-alert? Sulla base delle previsioni meteorologiche e delle valutazioni delle Protezioni Civili locali e nazionale, la notifica segnalerà alle persone della zona eventuali maremoti, terremoti, attività vulcaniche, eventi climatici straordinari, incidenti stradali particolarmente gravi, collassi di grandi dighe e precipitazioni intense. Sono tipologie di rischio indicate nella Direttiva del 7 febbraio 2023. Il prossimo test pubblico sarà condotto il 30 giugno in Sardegna. A seguire in Sicilia il 5 luglio, Calabria il 7 luglio ed Emilia Romagna il 10 luglio. Sempre “con possibile interessamento delle aree limitrofe” si legge sul sito ufficiale del servizio.
Come anticipato entro la fine dell’anno verranno coinvolte tutte le Regioni e It-alert entrerà ufficialmente in azione. In questa fase di sperimentazione l’obiettivo è far conoscere il servizio, rendere identificabile e familiare il messaggio e testare la tecnologia. Agli utenti è chiesto di compilare un questionario utile a implementare il sistema. Oltre 140mila i contributi ricevuti dopo il test in Toscana. Alcune segnalazioni sono arrivate in aree confinanti in Emilia Romagna. È il Dipartimento della Protezione Civile che provvede all’invio dei messaggi IT-alert, ma come prevede la Direttiva del Ministro per la protezione civile e le politiche del mare del 7 febbraio 2023, tutte le componenti del Servizio nazionale di protezione civile potranno progressivamente utilizzare direttamente il sistema.
Il sistema, come si legge sul sito ufficiale, risente dei limiti correlati all’incertezza connessa ai fenomeni naturali, a quella scientifica, alle capacità tecnologiche disponibili e alle circostanze spesso di emergenza e di urgenza. “Bisogna tenere in considerazione, inoltre, che possono esserci limiti legati alla latenza, incertezza e/o indisponibilità dei dati, delle misure e delle informazioni, del possibile malfunzionamento e/o di disfunzionalità degli apparati e delle reti, oltre che del margine di errore derivante dall’imprescindibile discrezionalità delle attività di valutazione e decisionali”. Il servizio è “finalizzato, in ragione di un determinato probabile evento, a favorire una condotta personale di consapevolezza dei rischi e di adozione di misure di prevenzione e salvaguardia”.