Il conflitto
Guerra in Ucraina, gli Usa valutano l’invio a Kiev di missili a lunga gittata: voci su Surovikin “membro segreto” della Wagner
Esteri - di Carmine Di Niro
Dagli Stati Uniti arrivano due notizie clamorose per gli sviluppi del conflitto in Ucraina sul ‘campo di guerra’ e per il caos che si è creato a Mosca dopo il tentato golpe-rivolta degli uomini della Wagner di Yevgeny Prigozhin,
La prima la lancia la Cnn, che rivela come il generale russo Sergey Surovikin, già comandante delle forze russe in Ucraina e indicato in questi giorni come potenziale “complice” di Prigozhin nel tentativo di colpo di stato a Mosca, era in realtà un “membro vip segreto” della compagnia di mercenari al soldo dell’ex “chef” di Putin.
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L’emittente americana cita documenti ottenuti in esclusiva dal Russian investigative Dossier Center, secondo cui l’alto ufficiale aveva un numero di registrazione personale con la Wagner. Surovikin è in una lista insieme ad almeno altri 30 alti dirigenti militari e dell’intelligence russa, anche loro membri vip segreti del gruppo di mercenari, sempre secondo il Russian investigative Dossier Center.
Fino a mercoledì il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov aveva liquidato a “gossip” quanto affermato da quotidiani statunitensi come il New York Times, secondo cui l’intelligence aveva individuato in Surovikin il complice della Wagner.
Poi la notizia riportata dal Financial Times, citando tre fonti, secondo cui Surovikin sarebbe stato arrestato e la risposta interlocutoria dello stesso Peskov, che ha chiarito di non sapere dove sia il generale e di chiedere nel caso al ministero della Difesa.
Quindi la dichiarazione della figlia di Surovikin, Veronika: “Non è accaduto niente“. E così ha smentito le ricostruzioni: “Non gli è successo niente, nessuno lo ha arrestato e ora tutti sono al lavoro“, ha aggiunto la figlia del generale al sito web Baza. Il generale non appare in pubblico da sabato e, secondo il Nyt, sarebbe stato al corrente in anticipo dei piani di ammutinamento del gruppo Wagner.
I missili Usa per Kiev
Non solo Surovikin. L’altro retroscena che arriva da Washington lo fornisce il Wall Street Journal, che evidenzia citando funzionari di alto livello americani ed europei che gli Stati Uniti stanno valutando l’invio a Kiev del sistema missilistico tattico a lungo raggio Atacms, richiesti ormai da mesi dalle forze armate ucraine.
Secondo queste fonti, la decisione è ancora in attesa di approvazione “ai massimi livelli”, ma la Casa Bianca, si legge, si sarebbe resa conto della necessità di rafforzare la lotta dell’Ucraina nelle prossime settimane. I missili Atacms hanno un raggio di 300 chilometri e sono quindi in grado di colpire la Russia molto dietro le linee del fronte.