Non passa la linea dura, quella della premier Giorgia Meloni e del leader della Lega Matteo Salvini, sul Meccanismo europeo di stabilità. La maggioranza di governo ha infatti chiesto oggi nell’Aula della Camera (deserta, meno di 20 deputati presenti) una sospensiva di “soli” 4 mesi per non procedere alla ratifica del Mes.
Ad annunciarla a Montecitorio nel corso della discussione generale sul ddl è stato l’esponente di Fratelli d’Italia Andrea Di Giuseppe, deputato eletto all’estero e residente a Miami, alla prima legislatura: “Si ritiene opportuno procedere con maggiori approfondimenti”, anche “a seguito dei recenti cambiamenti nel contesto internazionale”, ha spiegato Di Giuseppe, unico a intervenire per l’intera coalizione di maggioranza.
Nel testo firmato dai capigruppo di maggioranza c’è scritto: “Alla luce delle modifiche apportate al trattato istitutivo del Mes, a seguito dei recenti cambiamenti del contesto interazionale in cui il Mes verrebbe chiamato ad operare e considerato che si è ancora in fase di attesa di quelle che potranno essere le nuove regole del Patto di Stabilità europeo, del completamento dell’Unione bancaria e dei meccanismi di salvaguardia finanziaria – questioni fondamentali per il futuro della crescita di tutti i Paesi membri dell’Unione Europea e non scindibili dal Mes – si ritiene opportuno procedere a maggiori approfondimenti del funzionamento del Mes, vista la delicatezza degli argomenti trattati’’, e si “delibera ai sensi dell’articolo 40, comma 1, del Regolamento della Camera, di sospendere l’esame dell’A.C. 712 per un periodo di 4 mesi, alla luce delle modifiche’’.
Vince dunque la linea più morbida nell’esecutivo e nella maggioranza di governo, quella portata avanti in particolare dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, così come dal ministro per gli Affari europei Raffaele Fitto. L’Italia, come noto, è l’unico Paese dell’area euro a non avere ancora ratificato la riforma del Mes.
Se ne riparlerà dunque a novembre e non tra un anno, come auspicato dal duo Meloni-Salvini, che volevano vincolare l’eventuale ratifica del Mes alle prossime elezioni europee del 2024 e al conseguente rinnovo della Commissione europea, magari sbilanciata su un asse spostato a destra.
Rinvio a novembre ed eventuale mancata ratifica del Mes che per la relatrice del ddl, Naike Gruppioni del gruppo di Azione-Italia Viva, “danneggia la credibilità dell’Italia e dell’Europa, ed è sbagliata la “correlazione” fatta dalla premier Meloni tra esso e la trattativa sul nuovo patto di stabilità”, ha detto in Aula. Gruppioni ha, infatti, ricordato come Meloni l’altro ieri in Aula abbia detto che ”vi sarebbe un rapporto, tra la ratifica del nuovo Mes da parte dell’Italia, unico Stato membro che ancora non vi ha provveduto, e la riforma della governance economica europea e del patto di stabilità e crescita. Ebbene questa correlazione noi la riteniamo sbagliata”.