Stava documentando la guerra
E’ morta Victoria Amelina, la scrittrice ucraina era nella pizzeria bombardata a Kramatorsk: combatteva la guerra con la poesia
Esteri - di Redazione Web
“Per tutta la notte ho sentito le esplosioni, poi sono andata a dormire senza leggere le notizie. La guerra è quando non puoi più seguire tutte le notizie e piangere di tutti i vicini che sono morti al posto tuo a un paio di chilometri di distanza. E tuttavia non voglio smettere di impararne i nomi”. Scriveva così su Twitter il 27 giugno, Victoria Amelina, 37 anni compiuti a gennaio. Il 27 giugno era seduta al Rio Pizza di Kramatorsk insieme ad altri scrittori e giornalisti quando all’improvviso una bomba ha distrutto tutto in mille pezzi. Sin da subito era apparsa gravissima, tre giorni dopo è morta in un ospedale di Dnipro. Anche lei vittima di quella guerra a casa sua, che stava documentando, e che cercava di combattere con la poesia.
Quella sera a Kramatorsk sono morte 13 persone tra cui una ragazza di 17 anni e le gemelle di 14, e 64 feriti tra cui un bimbo di otto mesi. Amelina era con loro. E’ morta dopo tre giorni di agonia, il primo luglio, ma solo dopo ne è stata data notizia. La sua poesia e il suo lavoro per documentare i crimini di guerra resteranno immortali. Scrittrice e giornalista, ha combattuto la guerra con carta e penna. Mentre su Kiev cadevano le bombe lei era lì con il microfono in mano a leggere poesie, a combattere con il bello l’orrore dei combattimenti. Aveva ideato un festival della letteratura dal titolo evocativo: “Combattiamoli con la poesia”.
Membro di “PEN International”, nel 2018 aveva rappresentato l’Ucraina all’84esimo World PEN Congress in India tenendo un discorso su Oleg Sentsov, il regista e scrittore ucraino prigioniero politico in Russia, dove è accusato di terrorismo. Faceva parte di una Ong per i diritti umani Truth Hounds. Aveva recuperato il diario dello scrittore Volodymyr Vakulenko, un suo amico che scriveva romanzi per bambini che i russi avevano rapito e ucciso. Si era messa sulle sue tracce per mantenere viva la sua storia.
Con un romanzo stava raccontando la battaglia quotidiana delle donne in Ucraina che vogliono documentare e raccontare tutti i crimini di guerra, sfidando i pericoli, per non farli cadere nel dimenticatoio. Tutto questo raccontava anche sui suoi social in prima linea. Nata a Leopoli, trasferitasi in Canada, era tornata in Ucraina nel 2007 dove aveva continuato a studiare tecnologie informatiche. Ma ciò che avvenne con la rivoluzione del Maidan e l’occupazione del Donbass e della Crimea qualcosa era scattato in lei e aveva iniziato a scrivere libri che raccontassero cosa stava accadendo. Da allora aveva lasciato la brillante carriera informatica per dedicarsi integralmente alla letteratura e poi alla battaglia per i diritti umani. Nel corso degli anni i suoi libri si sono sempre distinti diventando molto apprezzati in ucraina. Ha vinto numerosi premi letterari internazionali.