La frattura con il Pd
De Luca non perde occasione e sbotta contro Schlein: “E’ una cacicca ante litteram”
Politica - di Redazione Web
Il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, procede senza freno e non perde occasione pubblica per dire la sua sul Pd. E sferrare l’attacco a distanza alla segretaria Elly Shlein di cui boccia senza mezzi termini la linea del partito che “in Campania è stato preso in ostaggio”. E ancora che, a suo dire, “ha rotto con i cattolici, con il mondo delle imprese e non dice nulla sul mondo del lavoro, soprattutto dei giovani” e annuncia un evento per settembre che suona come una sfida e che dovrebbe essere una sorte di ‘operazione verità’ nel Pd perché “io non ho paura di nessuno e non debbo nulla a nessuno”. La frattura si ampia sempre di più.
Questa volta l’occasione per la sfuriata è la presentazione della mostra “Hostia. Pier Paolo Pasolini”, esposta dal 7 luglio al 27 agosto nella Cappella Palatina del Maschio Angioino. E proprio parlando di questo intellettuale che ha sferrato l’attacco: “Pasolini ha introdotto nella vita pubblica e intellettuale del nostro Paese un principio di verità con il suo radicale anti ideologismo, ha parlato un linguaggio di verità. Nessuno fra gli uomini intellettuali di sinistra ha parlato con più lucidità delle finzioni coltivate dalla sinistra di questo Paese. E non aveva ancora consapevolezza dell’armocromia, ma oggi sarebbe nel suo a spiegare quanto di finzione e di cialtroneria vi sia in alcune petizioni apparentemente di sinistra, ma sostanzialmente piccolo borghesi e volgari”.
“Pasolini – ha aggiunto De Luca – ha denunciato gli elementi di mistificazione presenti in quella tradizione politica, quando trovava più umano nei poliziotti che venivano dal Sud che nei figli di papà che facevano i contestatori a tempo pieno”. Alla domanda di un giornalista su cosa direbbe Pasolini della sinistra di oggi De Luca ha risposto: “Lo ha detto già a suo tempo, in verità. Ha detto che c’era grande ipocrisia e finzione; che spesso il linguaggio apparentemente ugualitario e di modernità era un linguaggio vecchio, di povertà, di valori finti. Quei valori finti e di ipocrisia si sono trascinati pari pari nella cosiddetta sinistra di oggi che mi pare povera e soprattutto incapace di mantenere il nesso di coerenza tra quello che si dice a parole e il modo in cui si vive“.
Interpellato sul tema di una sua possibile candidatura per un terzo mandato alla guida della Regione, circostanza al momento non prevista dalla legge elettorale della Campania, De Luca non fa passi indietro: “Questo problema del terzo mandato viene sollevato da gente che ha tre, quattro, cinque, sette mandati. L’onorevole Schlein ha 3 mandati, se li è già concessi“. E ha spiegato: “Schlein si è già concessa tre mandati – ha aggiunto De Luca – Parlamento europeo, Consiglio regionale dell’Emilia Romagna, Parlamento italiano. Direbbe qualcuno che è una cacicca ante litteram“.
“Qualcuno dovrà spiegare poi come si sia verificato il ‘sequestro’ del Pd in Campania – ha ripreso De Luca – Lo dovrà spiegare qualcuno che faceva parte delle commissioni. Io non avevo il tempo per fare le primarie. Sono uno che non ha fatto neanche una sola iniziativa pubblica per le primarie e mi sono ritrovato oggetto di un’aggressione mediatica volgare, promossa anche dalla Schlein, a puntate sui giornali, soprattutto da parte di un giornale di proprietà di uno che fa il miliardario in Svizzera e il rivoluzionario in Italia. Che allegria!”.
“Io ho preso solo in Campania quasi il triplo dei voti che ha preso in tutta Italia la Schlein“, ha detto De Luca rispondendo alla domanda se accettasse o meno la vittoria di Elly Schlein alle primarie dem. “La vita democratica – le parole del governatore campano – è fatta anche di episodi molto effervescenti, a volte molto poco meditati. Questo argomento quindi vale fino a un certo punto. Ci sono stati i voti? Bene, prima dei voti ci sono stati altri voti di partito che hanno detto un’altra cosa”. “In Campania – ricorda – ci sono stati i voti, 70% ha detto di no al look della Schlein. Quindi? Siccome il 70% ha detto di no, viene sequestrato il partito con argomenti penosi. La prossima settimana saranno illustrati perfino i verbali nelle commissioni per dire a che punto di delinquenza politica siamo arrivati. In Campania c’è stato un voto democratico che ha espresso una maggioranza”.
E infine la critica totale al modus operandi del Pd che a suo avviso è “una linea suicida, direi inesistente“. “È stato rotto il rapporto con il mondo cattolico su temi di grande delicatezza e contenuti etici, con il mondo dell’impresa non si parla neanche, e neanche una parola con i commercianti, con le partite Iva. Mi chiedo se questa dovrebbe essere una proposta di governo più credibile di quella attuale”. Poi l’affondo: “È il nulla, questi sono un po’ di cortei in giro per l’Italia. Per quanto riguarda i risultati elettorali è un disastro dietro l’altro. E i sondaggi sono quelli che sono. E tenete conto che è entrata nel Pd Articolo 1, un’esperienza politica di grande genialità, che è finita come non poteva non finire. Un misto di infantilismo politico”. “Il Pd è nato come un’alternativa democratica di governo, come soggetto politico che doveva essere in grado di tenere insieme le grandi culture democratiche del nostro Paese creando un fronte sociale democratico, ma non agitando le bandierine per strada, nei cortei. Così non si governa un grande Paese. Mi pare che quella ipotesi sia completamente assente”. Per settembre De Luca annuncia una “iniziativa per riprendere i contenuti di un Partito democratico serio“. Cominciando dalla modalità di scelta del leader, perché a suo avviso non è giustificabile “un metodo che prevede l’elezione di un segretario da parte di quelli che non fanno parte del partito e magari neanche votano per il Pd. È semplicemente demenziale”. “A me interessa parlare dei grande problemi dell’Italia, tra cui quello del Sud, che sono scomparsi dall’orizzonte. C’è una proposta per il Sud, per i giovani e il lavoro? Cosa aspettiamo, che vadano via tutti?”, conclude.